Difficile, in queste ore, scucire una parola sul Colle a Luigi Di Maio, che se ne resta abbarbicato alla Farnesina. Il Ministro degli Esteri, formalmente, non si pronuncia, anche se il Corriere della Sera dà una precisa lettura dei fatti: “Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che in un quadro partitico pur frammentato controlla discreta parte dei 230 parlamentari, ancora una volta ha tenuto una posizione di basso profilo. Impossibile strappargli una dichiarazione: silente, continua a tessere la sua tela pro Draghi. Tra gli obiettivi di Di Maio c’è sì la stabilità, ma anche rimanere alla Farnesina”. Intanto nel M5s si rischia – come sempre – un regolamento di conti. Sempre al Corriere la fotografia di una fonte rimasta segreta: “La guerra in corso c’è, ma è una roba di cazzotti apparenti. La verità è che l’unico ingrediente in grado di tenere insieme tanti nostri parlamentari è un nome che garantisca di arrivare al 2023. E questo profilo ce l’ha Draghi”.