Per rimediare al rischio impugnativa prospettato dal Ministero per l’Economia, ed evitare che il Bilancio coli a picco, la Regione sarà costretta a una corposa variazione da circa 1,5 miliardi . Di cui una minima parte (65 milioni) a valere sull’esercizio in corso. Le voci contestate si riferiscono ad alcuni accantonamenti inseriti nell’articolo 113 dell’ultima Legge di Stabilità: sebbene non riguardino spese di natura obbligatoria, fa notare il Mef, “in taluni casi tali accantonamenti sono operati su tipologie di spese (quali i finanziamenti in materia socio assistenziale, trasporto pubblico e contributo di parte corrente a favore dei Comuni) con rilevante impatto a livello economico e sociale”.

I 65 milioni dell’anno in corso sarebbero dovuti servire alla copertura dei debiti delle aziende sanitarie rispetto ai precedenti impegni assunti dal governo regionale. La complessiva riduzione delle somme iscritte in bilancio dalla Regione, secondo il Mef, “risulta priva di idoneo presupposto giuridico”, oltre che “non in linea coi principi della chiarezza e della pubblicità del bilancio” contenuti nel decreto legislativo 118 del 2011. Il comma 3 dell’articolo in questione, invece, prevede la riduzione del concorso della Regione al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica “per un importo complessivo di 923.644.853,32 per l’esercizio 2022 ed euro 545.010.543,24 per l’esercizio finanziario 2023″. La riduzione, in questo caso, si fonda sulla previsione di un conguaglio definitivo a favore della Regione che però “non trova riscontro nell’andamento delle perdite tributarie afferenti agli esercizi finanziari 2020 e 2021, connessi all’emergenza Covid. Pertanto, la riduzione del concorso alla finanza pubblica, operata in via unilaterale dalla Regione, risulta priva di idoneo presupposto giuridico e lesiva del principio di chiarezza e di pubblicità del bilancio”.

Nella relazione del 27 maggio scorso, il ragioniere di Stato Mazzotta, oltre a evidenziare il rischio impugnativa per sette articoli (compreso quello sulla stabilizzazione degli Asu), ha espresso perplessità sull’impianto di 21 norme contenute nella Legge. L’assessore Armao, dopo aver apportato i necessari aggiustamenti, ha trasferito tutto alla commissione Bilancio presieduta da Riccardo Savona. La manovra, che comporterà nuovi tagli, dovrebbe essere approvata prima delle vacanze estive.