Tra l’interventismo della stagione ruiniana e il tranquillo ripiegamento dei tempi correnti, il rischio che corre la Cei è quello dell’irrilevanza. Un bel paradosso, per la potente assemblea degli oltre duecento vescovi ordinari che per trent’anni è stata protagonista del dibattito politico nazionale. Un’irrilevanza che le urne di domenica scorsa hanno fatto intravedere, tra i milioni di schede pro Salvini con entusiasmo inserite nello scatolone anche in terre moderate già feudo incrollabile della Democrazia cristiana. E per di più… L’articolo su ilfoglio.it