Vedo il Bullo che piritolleggia da un giornale all’altro, da un sito all’altro, da un forum all’altro. E mentre lui sermoneggia, si sente l’effetto della legge scandalo; cioè di quel bando affidato da Musumeci e dal suo cerchio magico all’Irfis per aiutare l’editoria e all’un tempo premiare, con palate di euro, velinari e servi sciocchi. Il Bullo si impanca con la spocchia di un esattore venuto a riscuotere le quote di gratitudine; insinua veleni contro chi non ha mai creduto ai suoi imbrogli, e si traveste, manco a dirlo, da moralizzatore: proprio lui che è stato il consulente di Ezio Bigotti, l’avventuriero piemontese che ha rapinato oltre cento milioni alla Regione con un censimento fasullo. Ma i leccaculisti sparsi nell’editoria, chiamiamola così, non gli presentano mai il conto. Meglio una domanda in meno che una domanda in più. E’ la stampa, bellezza!