Alla fine Giuseppe Lupo ha alzato bandiera bianca, si legge su “La Sicilia”. E non si sarebbe messo di traverso quando dal vertice romano di venerdì, il capo di Areadem Dario Franceschini ha virato sulle primarie per soli iscritti. Visto il numero di tessere prodotte a Catania, circa 5 mila, il nome di Anthony Barbagallo è il migliore da proporre al congresso. Teresa Piccione, già sfidante di Faraone, rimarrà così seduta in panchina. Era la proposta più appetibile in caso di consultazioni “larghe”. Lupo, palermitano e fin qui capo corrente di Areadem in Sicilia, aveva provato a spiegare che “non possiamo essere il partito delle tessere, dobbiamo ascoltare la società che attorno a noi è cambiata”. E in parte è stato accontentato: le assemblee del Pd, nel corso della campagna che porterà alle primarie, si avvarrà di contributi esterni. Sempre meglio di niente. In cambio, il capogruppo “dem” all’Ars si sarebbe convinto ad appoggiare la candidatura di Barbagallo, o quanto meno a non contrastarla e a fare gioco di squadra. Un elemento irrinunciabile se il Pd siciliano vorrà smetterla coi litigi e tornare competitivo.