Ma potrà mai quel capriccioso reuccio di Palazzo d’Orleans perdonare Tommaso Dragotto, il vulcanico imprenditore che ha fatto grande Sicily by Car ma che da anni non azzecca più una sola mossa? Si è candidato a sindaco di Palermo ed ha toppato. Si è proposto per il vertice di Sicindustria e l’hanno mandato a quel paese. E quando ha tentato di prendere posto nel cerchio magico di Renato Schifani ha combinato non uno ma due pateracchi. Si è fatto nominare presidente dell’Irfis senza che le carte fossero a posto e si è dovuto dimettere di gran fretta. Un mese dopo, per rimediare, ha invitato il governatore all’inaugurazione di una sua villa: gli ha promesso di riceverlo con la banda, gli ha apparecchiato il bacio della pantofola, ma ha dimenticato di escludere gli ospiti, brutti e cattivi, che gli avvelenano il sonno. Ed è stata l’irrimediabile fine di un amore.