Sospeso dalle funzioni e dallo stipendio il giudice Angelo Giorgianni, consigliere alla Corte d’appello di Messina, che il 9 ottobre scorso parlò a Roma dal palco dei no green pass a piazza del Popolo. Lo ha deciso la Sezione disciplinare del Csm, accogliendo la richiesta del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi. Jeans, giacca azzurra e cravatta, Giorgianni aveva attirato l’attenzione della folla, prima proclamando l’abrogazione del green pass e poi parlando di un “preavviso di sfratto” dato dal “popolo sovrano” a “coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere”. “Noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga” aveva aggiunto in un crescendo di toni, reclamando a nome dei manifestanti “giustizia per i morti , le privazioni, la sofferenza che hanno causato”.

Era quindi seguito quello che sembrava l’annuncio di dimissioni immediate dall’ordine giudiziario: “A coloro che dicono che la mia posizione è incompatibile, rispondo che scelgo il popolo sovrano e lascio la toga”. Il giudice non aveva ancora abbandonato la toga, come sembrava avesse intenzione di fare subito dopo la manifestazione del 9 ottobre: aveva sì chiesto al Csm di essere collocato a riposo, ma solo a partire da gennaio del 2022. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, aveva reagito dando incarico ai suoi ispettori di procedere ad accertamenti. Poi, si era mosso anche il Pg della Cassazione, mentre al Csm il gruppo di Area aveva chiesto l’apertura di una pratica in Prima Commissione. Davanti alla Sezione disciplinare la difesa di Giorgianni aveva provato a giocare la carta del rinvio, allegando la richiesta del magistrato di anticipare a novembre il collocamento a riposo. Inutilmente però, visto che il tribunale delle toghe è andato dritto per la sua strada, accogliendo la richiesta del Pg.

Gli obiettivi di Figliuolo e le difficoltà della Sicilia

“Stiamo riscoprendo la normalità grazie all’effetto di una campagna vaccinale senza precedenti, che ha portato in pochi mesi proteggere oltre 46,5 milioni di italiani, che rappresentano oltre l’86% della popolazione over 12. Questi dati fanno sì che l’Italia si posizioni ben sopra la media europea, davanti a paesi come Francia, Germania e Regno Unito”. Lo ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid in un videomessaggio al Salone della Giustizia. “La campagna sta continuando – ha aggiunto – il nostro obiettivo è sfondare la quota dell’86% e andare al 90%. Ancora oggi – ha precisato Figliuolo – ci sono delle limitazioni e bisogna continuare con delle precauzioni e dei comportamenti virtuosi. E gli italiani, bisogna darne atto, stanno tenendo questi comportamenti”.

La situazione non è florida per le terze dosi. In Sicilia, dopo un mese di somministrazioni, solo il 3,7% delle persone che rientra nel target (over 60 e soggetti fragili) ha usufruito del siero. In soldoni, 35 mila siciliani. L’Isola fa meglio solo rispetto a Val d’Aosta, Calabria e Basilicata. Oltre 880 mila, invece, non hanno fatto nemmeno la prima dose. Così ci vorranno quattro mesi per raggiungere l’immunità di gregge. Gli appelli si sprecano: “Non possiamo permetterci di arretrare nemmeno di un millimetro, ecco perché occorre fare in fretta accelerando in particolare sulla cosiddetta terza dose – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza -. Faccio appello agli oltre 300 mila siciliani over 80 e più diffusamente a quanti rientrano già nei target previsti per ricevere la dose booster, a recarsi nelle strutture vaccinali per proseguire la campagna anti Covid 19”.

In Sicilia, dallo scorso 20 settembre, possono ricevere la terza dose coloro che hanno completato da almeno sei mesi il ciclo primario di vaccinazione (prima e seconda dose o dose unica Johnson & Johnson ed ex positivi al Covid), indipendentemente dalla tipologia di vaccino ricevuta. Inoltre sono ammessi alla dose addizionale tutti i soggetti immunocompromessi, trapiantati o in attesa di trapianto che hanno completato da almeno 28 giorni il proprio ciclo primario di vaccinazione, anch’essi indipendentemente dalla tipologia di vaccino ricevuta. I cittadini che possono accedere alla dose booster sono ad oggi personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani (RSA, case di riposo etc), gli oltre 100 mila professionisti della sanità, soggetti fragili (come da Allegato 2 della Circolare ministeriale del 8 ottobre 2021) e tutti i cittadini di età uguale o superiore agli anni 60.

Parlò dal palco dei No Pass: sospeso il giudice Giorgianni