La campagna vaccinale assumi contorni sempre più incerti. La sospensione di AstraZeneca per soggetti di età inferiori a 60 anni, e la raccomandazione a non usare J&J per la stessa platea, finirà inevitabilmente col rallentare le operazioni. In Sicilia negli ultimi giorni si è abbassata la media giornaliera degli inoculi effettuati: “Venerdì abbiamo comunque raggiunto le 50 mila dosi – spiega l’assessore Razza – e siamo sempre oltre il target assegnatoci dal governo nazionale. Non credo ci sarà una frenata”. Alla media di 47 mila dosi somministrate al giorno, l’immunità di gregge sarà raggiunta prima della fine di agosto, anche se le ultime sirene hanno rimesso in moto i No Vax, che ieri hanno manifestato sul lungomare di Messina per dire no ai vaccini sui minori.

Il vaccino Janssen (Johnson & Johnson) monodose “viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni. Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”. Lo evidenzia il verbale del Comitato tecnico scientifico dell′11 giugno, allegato alla circolare del ministero della Salute di Aggiornamento del parere CTS sui vaccini.

Pur tenendo conto delle analogie esistenti tra il vaccino di AstraZeneca e il vaccino Janssen (J&J), sia per le piattaforme utilizzate che la tipologia di eventi tromboembolici riportati, “lo stato attuale delle conoscenze (che fanno propendere per un rischio associato all’adenovirus), il numero di poco superiore al milione di dosi somministrate nel Paese e la rarità delle segnalazioni di eventi trombotici rari a oggi disponibili, non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio relativo al vaccino Janssen”. Così il verbale del Cts, allegato alla circolare di Aggiornamento sui vaccini.

Primi contraccolpi in Sicilia, dove viene sospeso (di fatto) l’Open Day organizzato dalla Regione (in programma fino a oggi). Il commissario per l’emergenza di Palermo, Renato Costa, ha invitato gli over 18 a non recarsi in Fiera: “Ragazzi, non venite alla Fiera per l’Open Day perché non possiamo somministrarvi nemmeno il vaccino Janssen. Non è una nostra decisione, ma è così”. L’iniziativa era già stata ‘dimezzata’ venerdì, in seguito alla decisione perentoria di sospendere la somministrazione di AstraZeneca nei soggetti con età inferiore a 60 anni. Chi ha già fatto la prima dose, farà il richiamo con un altro vaccino (Pfizer o Moderna). La rinuncia ad AstraZeneca rallenta la campagna di immunizzazione, ma non più di tanto dato che i siciliani si erano sempre mostrati scettici verso il siero di Oxford (che la Regione, infatti, ha scelto di omaggiare a Veneto e Puglia). Da parte dell’assessore Razza permane una certa tranquillità: “Considerando che arriveranno 600mila dosi Pfizer a giugno e 700mila a luglio, non avremo problemi. Da noi AstraZeneca non è mai decollato, perciò non ci sarà un crollo delle somministrazioni”. Sono meno di 50 mila gli under 60 in attesa di richiamo, ma non tutti a giugno.