Elezioni locali, lezioni nazionali. Non c’è nulla di più scollegato: non si può capire quello che succede di fronte alle nostre case senza capire quello che succede fuori dai confini e non si può capire quello che succederà fuori dai nostri confini senza conoscere quello che succede di fronte alle nostre case. Elezioni locali, lezioni nazionali. Non c’è nulla di più scollegato e in una fase storica come quella che viviamo oggi, in cui locale e globale si fondono in modo inesorabile, in cui la globalizzazione sta ridisegnando i confini delle società aperte, in cui la difesa della democrazia sta rimodellando i nostri sistemi economici, non basta accontentarsi di fare informazione, per chi fa i giornali, ma bisogna anche fare un passo in più e dedicarsi anche alla formazione, anche alla ricerca dei perché.

“Il Foglio”, da oggi, torna ogni giorno nelle edicole siciliane, per tutta l’estate, anche per questo. Per offrire ai lettori, ai curiosi, alla classe dirigente uno strumento di formazione, oltre che di informazione, in più per orientarsi nelle nuove divisioni del mondo, e per provare a capire in che modo anche quando una crisi drammatica attraversa la nostra vita, la nostra storia, la nostra cronaca, la nostra identità, non c’è nulla di meglio che trasformare i problemi, anche quelli più difficili da digerire, in un’occasione di crescita, in una grande opportunità per cambiare il nostro futuro.

Più idee, meno lagna. Più innovazione, meno nostalgia. Più ottimismo, meno catastrofismo. Il mondo è cambiato. E per provare a comprenderlo meglio, per provare a capire le trasformazioni del nostro presente, per provare a capire con chiarezza dove si nascondono i nuovi nemici dell’Occidente mettere insieme tutto, locale e globale, formazione e informazione, può aiutare a orientarsi in una nuova stagione dominata da tre concetti chiave: responsabilità, innovazione e ottimismo. “Il Foglio” torna in Sicilia anche per questo.