Sicilia e fiscalità di vantaggio. A tirare fuori una storia vecchia come il mondo, è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Il cui libro – “La mossa del cavallo” – è in uscita nei prossimi giorni. In alcuni passaggi, Renzi sottolinea che “serve una battaglia europea per fare almeno delle due isole principali, la Sicilia e la Sardegna, regioni speciali dal punto di vista fiscale (…) Credo che occorra un grande patto tra le due regioni isolane e lo Stato centrale per una più solida collaborazione nel rispetto dell’autonomia prevista dalla Costituzione, ma senza alcuno sperpero, ormai insopportabile”. Il riferimento dell’ex premier è chiaro: “Nessuno è disposto a concedere ulteriori eccezioni, a livello europeo, quando vengono resi noti gli sprechi dell’assemblea regionale siciliana o si respingono potenziali investitori turistici in Sardegna disincentivandoli con burocrazia, ricorsi, veti (…) Sicilia e Sardegna dovrebbero anzitutto impegnarsi a rimuovere alcuni limiti strutturali che allontanano gli investitori… Finché le pensioni dei funzionari dell’assemblea regionale siciliana avranno uno status speciale” è il succo del discorso di Renzi, “non ci sarà possibilità di convincere il resto d’Europa della necessità di ottenere per le due regioni una disciplina fiscale ad hoc”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Il futuro della Sicilia: la fiscalità di vantaggio
matteo renzisicilia
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