Ha fatto la marcia su Roma non con le camicie nere, non con gli arditi, non con gli squadristi degli assalti al sindacato. Ma con i piccioli del turismo. Intanto con i ventitré milioni di SeeSicily distribuiti a Mediaset, alla Rai, al Corriere e alla Gazzetta di Cairo. E poi con altri milioni sperperati al festival del cinema di Cannes, e altri ancora spesi con un context dedicato a Vincenzo Bellini e zeppo di consulenze pagate a peso d’oro. Ma il seggio di Roma non gli dà le soddisfazioni che gli dava la Regione, regno di piccioli e clientele. Ed è per questo che il Balilla, già capo della corrente turistica, ha deciso di troneggiare sull’intera Sicilia, di prendersi tutto il partito e, con il partito, il potere che discende dal governo e dal sottogoverno regionale. Il ministro Lollobrigida lo protegge e i gerarchi minori ubbidiscono. Schifani ballerà ancora.