“Utilizzando il pretesto della riorganizzazione burocratica il presidente della Regione Renato Schifani revoca l’ufficio speciale immigrazione nato per attivare strategie di supporto agli oltre 250.000 stranieri residenti in Sicilia. Un provvedimento veramente difficile da comprendere che rischia di cancellare anni di lavoro nell’ambito delle politiche di inclusione”. Valentina Chinnici, deputata del Pd, si unisce al coro degli scontenti. All’indomani del provvedimento del governatore, che ha chiuso in anticipo l’esperienza di cinque uffici speciali, tra cui Immigrazione e Progettazione, anche i Cinque Stelle s’erano detti preoccupati: “Possibile che questa sia un’altra decisione assunta per compiacere il governo nazionale di Giorgia Meloni? – si era schernito Nuccio Di Paola – Di certo l’ufficio serviva: se a Fratelli d’Italia non piace che si chiami Immigrazione ribattezziamolo in un altro modo, ma una struttura dedicata alle politiche per l’integrazione è ovviamente utile”.

La polemica è andata avanti, fino al rischio – palesato da Repubblica – che la chiusura dell’Ufficio, in anticipo rispetto alla scadenza fissata al 31 dicembre ’23, mettesse a rischio finanziamenti per circa 10 milioni. “Il percorso avviato dalla Regione negli ultimi anni in tema di accoglienza ed integrazione – continuava Chinnici – ha supportato migliaia di stranieri per la casa, il lavoro, l’istruzione e la formazione, i bisogni sanitari e sociali. E’ stata avviata una pianificazione per tutti gli attori pubblici e privati che intervengono nelle politiche di inclusione oltre a strategie per affrontare fenomeni come il caporalato, e la tratta di esseri umani. Schifani revochi con urgenza la cessazione anticipata dell’ufficio speciale immigrazione, per consentire il completamento delle operazioni di pagamento e di rendicontazione necessarie a non perdere le risorse connesse alle progettazioni in corso”, era stato l’invitodi Chinnici.

Da parte del governo, però, sono arrivate le prime rassicurazioni: “Il governo regionale ha abolito, tra gli altri, l’Ufficio speciale per l’immigrazione, ma non la materia da esso trattata – ha detto Schifani -. Così come previsto dalla delibera di giunta, le competenze, infatti, passano al dipartimento competente, nel caso specifico a quello della Famiglia e delle politiche sociali. Quindi si tratta solo di una diversa organizzazione degli uffici che continueranno a interessarsi della stessa materia perché rientra nell’ambito della normale attività istituzionale di competenza del dipartimento di riferimento. È veramente paradossale che si attacchi il governo perché vuole rispettare la legge e i contratti di lavoro, ma anche per avere accolto le osservazioni della Corte dei conti. Gli Uffici speciali sono istituiti con delibera di giunta per far fronte a situazioni temporanee, non prevedibili, eccezionali”.

“Volere continuare a mantenere in vita l’Ufficio speciale per l’immigrazione, che comunque sarebbe scaduto a fine anno – aggiunge l’assessore alla Famiglia Nuccia Albano – avrebbe comportato una spesa più rilevante per il personale e per la sua organizzazione, oltre che maggiori energie. L’Ufficio speciale per l’immigrazione – prosegue – ha trovato forza negli incarichi conferiti a tante professionalità esterne e all’assistenza tecnica che gli è stata garantita. Inserire la competenza nel più vasto servizio del dipartimento vuol dire darle continuità strutturale, senza interruzioni”.