Ma che serve spendere undici milioni di euro perché il prossimo Giro d’Italia parta dalla Sicilia? A che serve concedere il Tempio della Concordia a due fantasiosi stilisti – un po’ chic e un po’ kitsch – se poi il turista che andiamo inseguendo troverà una Sicilia senza strade e le città ammorbate dalla monnezza? Nello Musumeci, con encomiabile gesto di ospitalità, ha cantato ieri le lodi di Dolce & Gabbana. Ma non si può sempre vivere nell’illusione che qualcuno del Nord venga a spargere, a suon di milioni, un pugno di cipria e lasciare poi le strade in totale abbandono o una grande città come Palermo sepolta dai cumuli di rifiuti. Serve un governo che governi; non un Governatore, abbagliato dal luccichio degli strass, che scriva un articolo su La Sicilia e creda così di avere trasformato questa terra sventurata in un lussureggiante giardino d’Oriente.