Siamo un popolo di “struppiàti”.

Lo so, la parola potrà sembrare sconosciuta ai non siciliani che leggeranno questo articolo.
Quando ho provato a ragionarci su e porla come titolo mi sono accorto che non l’avevo mai prima d’ora scritta in alcun modo.
Non sapevo neppure dove porre l’accento che fa sbattere onomatopeicamente la labiale sulla dentale.
Una etimologia incerta, nascente da “struppìo”, che altro non è se non il male prodotto da qualcosa o da qualcuno.
Ricordo mio nonno che ad ogni mia fanciulla intemperanza (regolarmente conclusa con ferite lacere e contuse) ripeteva: “U viri? Ti struppiasti!”.
Lo “struppìo” fa quasi sentire il suono del colpo contundente, il rumoroso e doloroso impatto sul corpo dello “struppiàto”.

Insomma, tutto questo divertimento sulla parola solo per dirvi che – finalmente e per decreto – è stato riconosciuto agli italiani il titolo formale di “struppiàti”.

Nella seduta notturna tra il 16 ed il 17 febbraio 2022, le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio (cd. emendamenti al Milleproroghe), hanno riconosciuto ad ogni italiano indigente il diritto ad avere un “bonus psicanalista” pari a seicento Euro.
Il contributo copre le spese di sessioni di psicoterapia per tutti i cittadini stressati dai lunghi lock-down, dai cambiamenti di vita imposti dalla pandemia e dalle conseguenze econominche della crisi avente coinvolto ogni settore del vivere sociale.
La motivazione del provvedimento traccia una fotografia del Paese mai prima d’ora ritratta: aumento esponenziale dei casi di disagio, depressione, ansia, stress e disturbi alimentari.
Un terzo di tutta la popolazione italiana ne soffrirebbe e questa percentuale salirebbe a quasi la metà tra i giovani che non hanno ancora diciotto anni.
Secondo il nostro Parlamento, dodici sessioni di psicoterapia (nel presupposto che la tariffa minima delle sedute non costi più di cinquanta euro) saranno di sicuro ausilio terapeutico.

Meglio di niente – verrebbe da dire ai nostri legislatori – se non vi fosse un dato, oggetto della relazione al voto, che fa tanto meditare sull’inutile ipocrisia di questo provvedimento.
Hanno calcolato che meno di ventimila cittadini potranno avere accesso al bonus complessivamente finanziato con una somma pari a dieci milioni di Euro.

Solo ventimila “struppiàti” su un intero popolo riconosciuto come psicologicamente colpito nella sua voglia di vivere.
E agli altri “struppiàti” cosa resterà da fare?

Beh… è difficile rispondere se non con i suggerimenti che il vecchio Sigmund Freud dava ai suoi pazienti.
Uno, tra tutti, è il più psicanaliticamente saggio e così può essere sintetizzato: “L’umorismo è il risparmio nel mondo economico dei sentimenti”.
In altre parole, sembra che sorridere del proprio male e sotterrarlo sotto un mare di ottimismo sia la cura migliore che può essere amministrata a noi stessi.
Lo so, sembra una stronzata, ma non costa niente ed è forse l’unica cura davvero omeopatica al male di questi ultimi anni.
Il provvedimento del Parlamento fa ridere l’intero Paese e forse per questo è stato fatto…

Concludo brevemente avendo già troppo impegnato la vostra attenzione di cronici “struppiàti”.
Alla base della teoria psicanalitica contemporanea vi è una specie di teorema non scritto (che tutti gli analisti, però, ben conoscono).
L’idea è quella che non è importante guarire – soprattutto quando la malattia è inguaribile – ma sapere convivere bene con il proprio male.
La pandemia, “struppiandoci”, ci ha insegnato questa semplice verità.

Così continueremo a vagare tra queste terre psicologiche desolate sempre in cerca della nostra parte migliore…