Sono crediti inesistenti. Hanno a che fare con i bonus edilizi, quelli che moltissimi italiani utilizzano per ristrutturare casa, ma anche per rifare la facciata di un palazzo o, come avviene con il superbonus al 110%, per interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico. Sono soldi pubblici perché è lo Stato che rimborsa, in tutto o in parte, questi lavori. Questi crediti possono essere ceduti anche a terzi se il beneficiario si trova in condizioni economiche disagiate e non può detrarre le spese sostenute: in questo modo può comunque installare un termosifone o mettere in sicurezza un pilastro in casa. Tutto lecito se non fosse che il Governo, tramite l’Agenzia delle Entrate, ha scovato 850 milioni di frodi in un anno. Continua sull’Huffington Post
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Il Governo scova frodi per 850 milioni sui bonus edilizi
mario draghi
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