Sette vittorie su sette: il Palermo continua la sua marcia solitaria in vetta alla classifica di Serie D (girone I). Battuto in trasferta il Biancavilla (1-2) grazie ai gol in apertura di Ricciardo e Santana, che nel giro di un paio di minuti hanno cancellato la sfortunata autorete di Crivello. Ottima prestazione di Pelagotti fra i pali. Il Palermo approfitta della caduta dell’Acireale e allunga sulle inseguitrici (+6 sulla stessa Acireale e sul Troina).

Ci si è messo di mezzo il destino, per questo Biancavilla-Palermo non sarà una partita come le altre. E non c’entra nulla il fatto che la formazione catanese sia stata l’unica a sbarrare al Palermo la strada della vittoria (al primo turno di Coppa Italia, al “Barbera”, gli etnei furono premiati dalla lotteria dei rigori dopo l’1-1 al 90’). Il fatto nuovo di questo pomeriggio allo stadio Orazio Riiti, infatti, è rappresentata dall’uomo che sarà in panchina con la squadra di casa: si tratta di Peppe Mascara, che proprio al Palermo dieci anni fa segnò un gol clamoroso da metà campo, nel derby finito 4-0 per i rossazzurri (con Walter Zenga in panchina). Una delle tante prodezze dell’ex capitano del Catania, visto anche in rosanero per qualche tempo, prima delle imprese consumate all’ombra dell’Etna.

Mascara è stato chiamato alla guida del Biancavilla a poche ore dall’ennesimo derby di questo campionato. Prende il posto di Orazio Pidatella, che negli ultimi giorni avrebbe avuto qualche scontro con la società e si sarebbe rifiutato di guidare gli allenamenti. “Al mister vanno i più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto da luglio fino a ora” si legge nella nota del club, che non sembra però col dente avvelenato. Il Biancavilla non è messo affatto male: da neo promossa, infatti, occupa il quarto posto in classifica con 13 punti dopo 6 giornate, a -5 dalla capolista Palermo che fin qui è stata perfetta (sei vittorie su sei).

Giocare contro Mascara evoca ricordi importanti e vissuti comuni. Con la maglia del Palermo, infatti, Mascara giocò un paio di stagioni sfortunate (ebbe anche un grave infortunio al malleolo) fra il 2001 e il 2003. Col Catania invece rimase dal 2005 al 2010, mettendo a segno 61 gol in 235 partite fra campionato e Coppa Italia. Poi l’esperienza al Napoli e a Dubai, prima di catapultarsi in panchina, dove ha guidato le giovanili del suo Catania, ma anche Giarre e Sancataldese. Conosce la categoria, ma è impossibile lasciare impronte sulla squadra in meno di ventiquattr’ore. Porterà in panchina il suo blasone e magari, per i rosanero, qualche fantasma. Dovesse fermare la corsa intatta in vetta alla classifica, se lo sognerebbero per qualche notte.