C’è voluto un gol di Sforzini in avvio di ripresa per stroncare il sogno del Marina di Ragusa, una piccola squadra di provincia al cospetto della capolista del girone I. La storia blasonata del Palermo ha la meglio anche in campo. La vittoria per 1-0 arriva al termine di una gara sofferta, anche se nel finale, con delle praterie a disposizione, la squadra di Pergolizzi ha sfiorato più volte il raddoppio. Ma solo dopo aver neutralizzato più volte il pericolo: al 5′ del primo tempo occasionissima per i padroni di casa, che colpiscono il palo dalla distanza, mentre a metà ripresa è stato Sidibé a sfiorare l’1-1 di testa. Con i tre punti di Ragusa, il Palermo tiene a distanza di sicurezza il Savoia (-5), bravo a espugnare per 2-0 Marsala. La sfida continua.

A Marina di Ragusa, una piccola frazione balneare che d’estate sembra il prolungamento della riviera romagnola, i giocatori del Palermo li vedranno col binocolo. La sfida con la capolista, domani pomeriggio, si giocherà all’Aldo Campo di contrada Selvaggio, a Ragusa, che ormai da qualche tempo ospita le gare interne del Marina. A venti chilometri dal mare, verso l’entroterra. Il doppio salto di categoria realizzato in due anni della squadra di Salvatore Utro, avrebbe comunque reso impossibile l’utilizzo dello stadietto, in fase di restyling, che sorge a due passi dal vecchio lungomare di Mazzarelli. Nel capoluogo ibleo, invece, il Palermo si esibirà in un impianto di circa 4 mila posti, un po’ consumato dal tempo, e che in passato ha visto la scalata del Ragusa calcio – la prima squadra della città, oggi in Eccellenza – tra i professionisti (fino alla Serie C2). Durò poco.

Oggi il Marina è la principale attrazione della provincia. Ha vinto due campionati di seguito, una Coppa Italia, è stata catapultata dalla Promozione alla Serie D. Ha dovuto, per forza di cose, rinunciare alla sua ossatura “locale” (fino allo scorso campionato i ragazzi del posto, in squadra, erano la maggioranza), ma dopo una lunga fase d’assestamento sembra aver trovato i meccanismi giusti. Utro, un mister promettente che la società ha aspettato anche dopo l’avvio di stagione incerto, ha dato forma alla sua creatura, che nelle ultime due trasferte è riuscita a raccogliere un successo fondamentale a Nola (1-0) e un pareggio a reti inviolate col Savoia, che tornerà buono anche al Palermo. In mezzo il pari casalingo con il Corigliano. Tra le proprie mura il Marina ha perso soltanto due volte e subito appena nove gol, meno di quanto non abbia fatto il Palermo al “Barbera”.

“I ragazzi stanno bene, sono tutti a disposizione. Li ho visti concentrati, il livello dell’allenamento si è alzato perché tutti hanno voglia di mettersi in discussione” ha detto Utro, alla vigilia del big match. I suoi giocatori si sono fatti fotografare sotto uno dei grandi manifesti affissi in città. I termini per l’accesso alla tribuna stampa del “Selvaggio”, come d’incanto, sono diventati stringenti. I punti-vendita dei biglietti si sono moltiplicati. Inutile girarci attorno: sarà un appuntamento con la storia.

All’andata il Marina ha ben figurato alla Favorita, recuperando un gol di svantaggio con Mistretta, e dovendosi arrendere nella ripresa per 3-1. Ma ora ha forgiato il carattere, e come ha dichiarato mister Utro – che mai come questa settimana ha messo in fila una lunga serie d’interviste (“Ma non ho mai detto che mi prenderò da solo i tre punti, qualcuno ha forzato i titoli”) – dovrà giocare quattordici finali da qui alla fine della stagione. L’obiettivo è salvarsi: “Giocare contro il Palermo è speciale, e non solo perché sono palermitano – ha detto il tecnico -. E’ stimolante perché è un grande club con una grande storia. E’ la capolista, ma noi dobbiamo cercare di fare punti con tutti”. In campo le differenze si abbattono. Si gioca in undici. E nessuno ha il dono di vietare all’altro di sognare.