Sia perdonata la prosa laica, cruda ma non irriverente, ma il cuore della questione, ridotta in termini geografici, è questa: il Papa, attraverso il segretario di Stato Parolin, si è detto disponibile a un incontro con Vladimir Putin a Mosca, ma non è arrivata risposta. E nel frattempo non andrà a Kiev, perché “non è il momento”. Viaggio, evidentemente, subordinato a quello in Russia, nella speranza che, se mai sarà, possa produrre degli effetti o che almeno arrivi un segnale. Continua sull’Huffington Post