“Verificare l’operato del commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Covid in Sicilia, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, dimostratosi inadeguato e impreparato a gestire l’emergenza e valutare la possibilità di riconsiderare la sua nomina quale commissario straordinario delegato a gestire l’emergenza coronavirus in Sicilia”. Lo affermano i parlamentari nazionali siciliani del Pd, Carmelo Miceli, Fausto Raciti, Santi Cappellani e Pietro Navarra, in una interpellanza al ministro della Salute, Roberto Speranza.

L’iniziativa è concordata e condivisa con il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo la riunione della segreteria regionale del partito allargata anche ai parlamentari, dopo la quale è stato deciso anche di presentare una mozione di censura all’Ars, per “sfiduciare” l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. A fronte di dati “inconfutabili” che hanno indotto il Governo a classificare la Sicilia in zona arancione, il presidente Musumeci – si legge nell’atto parlamentare – “ha invece contestato la classificazione della Sicilia in zona arancione non esitando a definirla ‘scelta sospetta e assolutamente immotivata’ e ‘paventando motivazioni politiche per penalizzare regioni guidate dal Centrodestra’. Si tratta di una reiterata posizione di contrarietà che – scrivono i parlamentari – palesa una evidente incompatibilità di Musumeci con la qualità di soggetto attuatore e il ruolo di commissario regionale delegato all’emergenza, in quanto mina alla radice il rapporto delegante-delegato, delegittimando, tanto sotto l’aspetto comunicativo quanto sotto quello sostanziale, ogni scelta del delegante, con conseguente riverbero sull’attuazione in Sicilia delle scelte operate da quest’ultimo”. Per questi motivi il Pd chiede al ministro della Salute “se non ritenga utile valutare l’opportunità di riconsiderare la nomina del Presidente della Regione Siciliana quale ‘soggetto ‘attuatore’ e Commissario delegato per l’emergenza Covid-19”.

I numeri di lunedì in Sicilia

Sono 1.023 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 8.458 tamponi effettuati; 27 i decessi di persone positive, che portano il totale a 703. Con i nuovi casi salgono così a 21.039 gli attuali positivi con un incremento di 427. Di questi 1.490 sono i ricoverati con un incremento di 63: 1303 in regime ordinario e 187 in terapia intensiva con un aumento di dieci ricoveri. I guariti sono 524. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 188, Catania 359, Ragusa 161, Messina 133, Trapani 6, Siracusa 99, Enna 77, Caltanissetta e Agrigento nessun nuovo caso.

Orlando: la Sicilia verso una strage annunciata

“Se è vero quanto denunciato oggi dai media, circa la mancanza di strumenti fondamentali per la cura dei malati e circa la saturazione dei posti letto, rischiamo che a Palermo e in tutta la Sicilia si vada verso una strage annunciata. Se è vero che nei Pronto soccorso manca l’ossigeno e che nei reparti ospedalieri si è cominciato a scegliere “quali pazienti provare a salvare e quali no”, si prefigurano scenari da “medicina di guerra” che, quali che ne siano i risultati e per quanto possa essere mastodontico l’impegno degli operatori medici e sanitari, porterà comunque una lunga lista di lutti e tragedie umane e sociali”. Sono questi i due passaggi più “pesanti” di una lettera che il Sindaco Leoluca Orlando ha inviato poco fa al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente della Regione Nello Musumeci, informandone il Prefetto Giuseppe Forlani.

Il Sindaco del capoluogo sottolinea di essere convinto che “la tutela della vita sia la priorità assoluta da parte di tutti”, ma allo stesso tempo che vi sono “messaggi a volte contraddittori che stanno arrivando, ancora in queste ore, e che rischiano di diventare un ostacolo al rispetto delle fondamentali norme di prevenzione. Ultimi fra i tanti, devo citare l’annuncio dato alla stampa dal competente assessorato regionale secondo cui “in Sicilia i negozi restano aperti la domenica” e i continui richiami ad una situazione che sarebbe “sotto controllo” rispetto alla capacità del sistema sanitario regionale di reggere all’impatto dei ricoveri in atto e previsti”.

Al primo cittadino ha replicato Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà Bellissima all’Ars: “È irresponsabile la condotta del sindaco Orlando che pone sui giornali l’inquietante dubbio sulla mancanza di ossigeno negli ospedali, basandosi solo su notizie di stampa. Non farebbe prima e meglio a telefonare all’assessore regionale alla Salute per accertarsi? A chi giova creare allarmismo? Orlando, invece, dovrebbe concentrarsi sugli assembramenti pericolosi e indisturbati che- cronaca di questi giorni- si ripetono a Palermo, mettendo a rischio la salute di chi, invece, rispetta le regole per evitare l’ulteriore propagarsi del contagio”.