“Il reddito di cittadinanza è un argine importante contro la povertà assoluta che è aumentata con il Covid, raggiunge 3 milioni di persone e l’importo medio è di 550 euro. Ora sono necessarie risorse aggiuntive soprattutto per le famiglie numerose e gli immigrati”. Parola di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, che irrompe sulla scena con l’ultima delle sue trovate. Estendere la platea di una misura debolissima, e che lo stesso Tridico, non più tardi di qualche mese fa, aveva definito “uno strumento di lotta alla povertà piuttosto che di politiche attive”. Quello di oggi, a confronto, sembra un invito all’assistenzialismo.

“Il reddito – ha ricordato Tridico nella sua intervista a ‘La Stampa’ – prevede un requisito di residenza in Italia di dieci anni, mi sembra eccessivo e non esiste in nessun Paese europeo. Quanto alle famiglie numerose, occorre aumentare il sussidio in base ai componenti del nucleo, oggi al massimo si arriva a 1.330 euro. O si cambia la scala di equivalenza, oppure si potrebbe agire sul contributo da 280 euro legato all’affitto. L’idea sarebbe di modularlo in base al numero dei familiari per raggiungere maggiore equità”. Nei giorni scorsi, la misura è stata rifinanziata per un miliardo di euro, con la proroga dei navigator dal 30 aprile a fine anno.

Polemiche, manco a dirlo, dal centrodestra: “Il presidente dell’Inps vuole cancellare il requisito di residenza da 10 anni? Prima bisogna aiutare i (tanti) italiani in difficoltà, poi (se avanza) si penserà ad altri. Punto”, scrive su Twitter Matteo Salvini, leader della Lega. Critiche anche da Giorgia Meloni: “Siamo al delirio più totale: il presidente dell’Inps Tridico, tanto voluto dai 5Stelle, richiede risorse in più per finanziare il reddito di cittadinanza a tutti gli immigrati, ritenendo il requisito di almeno 10 anni di cittadinanza un’esagerazione -rimarca la leader di FdI su Facebook-. Il tutto mentre le attività chiudono e i cittadini sono totalmente insoddisfatti delle briciole stanziate dal Dl Sostegni. Dopo la beffa del prolungamento del contratto ai navigator, questa sarebbe l’ennesima assurdità di una misura già di per sé totalmente insufficiente a salvare le nostre imprese in ginocchio”.