Tommaso Calderone, deputato di Forza Italia, non sopporta Daniela Faraoni, l’ex manager dell’Asp di Palermo che Schifani ha collocato al vertice di Piazza Ottavio Ziino per mantenere nelle sue mani il controllo della sanità. E avendo scoperto, tra le carte dell’inchiesta su Totò Cuffaro, che l’assessora si è recata a casa del presidente della Dc e ha parlato con lui di un concorso per operatori sanitari, solleva il sospetto di una “possibile sudditanza” e chiede al presidente della Regione di destituirla. Un teorema a dir poco scivoloso. Se basta un semplice colloquio con l’appestato Cuffaro per essere segnati a dito – la Faraoni non è indagata – e allontanati dalla pubblica amministrazione, il primo a saltare da Palazzo d’Orleans dovrebbe essere proprio Schifani che col suo amico Totò ha condiviso fino a ieri ogni scelta di governo e ogni nomina di sottogoverno.


