L’esordio di Peppe Provenzano da Ministro per il Mezzogiorno è avvenuto a Palermo, dove l’esponente del Partito Democratico ha incontrato il governatore dell’Isola, Nello Musumeci, e il sindaco della città, Leoluca Orlando. Provenzano ha partecipato a un incontro nella scuola “Mattarella” del quartiere Bonagia, dove ha ricevuto da parte degli alunni le chiavi della città. Un gesto simbolico che il neo-ministro ha accolto con gioia: “La priorità di questo governo è agire sulla fascia di età, 0-6 anni, partendo dagli asili nido – ha detto Provenzano – La scuola non può più essere lasciata sola, anche quando ce la fa con eroismo con gli stipendi scandalosamente bassi degli insegnanti, poi viene lasciata sola. I problemi del Sud sono tanti, aiutatemi a risolverli: la questione meridionale oggi è soprattutto la questione femminile, dobbiamo liberare la partecipazione delle donne”. Poi Provenzano, che anche avuto modo di parlare con Orlando dei lavoratori di Almaviva, che in questi giorni rischiano un licenziamento collettivo, ha affrontato anche i temi più legati allo sviluppo: “Gli investimenti nel Mezzogiorno sono esattamente l’opposto dell’assistenzialismo, quando si è investito al Sud questo ha consentito all’Italia di compiere quel miracolo economico che è stato un insieme di politiche. Non ho voglia di continuare le polemiche col governatore Zaia, penso che quello che chiedeva lui spaccava il Paese, cioè di trattenere le risorse sul territorio del Veneto”. Provenzano ha aggiunto: “Il tema è cambiare la prospettiva. Il Sud non ha bisogno di essere assistito ma di ritrovare un suo progetto che sia utile all’Italia e all’Europa, che deve tornare a guardare al Sud”.