L’anno scorso ci ha regalato una Finanziaria di cartone che ha imbalsamato la Sicilia per tutto il 2020. Quest’anno il bullo di Palazzo d’Orleans ci riprova e siccome si ritiene uno statista di grande intuizione e grande fantasia sta per presentare all’Ars un bilancio a cifre variabili, chiamiamolo così. Non c’è un dato certo: senza la parifica della Corte dei Conti ogni numero può significare tutto e niente. Non si sa quanti soldi sono in cassa, quanti debiti restano ancora in piedi, quanti sono i residui attivi e quelli passivi. Non si sa nulla. L’unica certezza è che la Regione è in mano a un’accozzaglia di giocolieri, capaci di trasformare in fuffa tutte le cose che toccano: dal bilancio al click day. Gentuzza. Come la Azzolina, come la Catalfo, come Bonafede. Ma a Roma è arrivato Mario Draghi e li ha spazzati via. Quando vedremo in Sicilia lo stesso miracolo?