Attorno agli incendi che negli ultimi giorni hanno devastato porzioni di Sicilia, il presidente Nello Musumeci ha scatenato un polverone senza precedenti. Prima con le male parole (“Caro piromane, ti piace il fuoco? Vai all’inferno” è stato il primo commento su Facebook, condito da intercalari come “bastardo”), poi tracciando in un’intervista a Repubblica l’identikit degli incendiari: “Questa volta – ha dichiarando il governatore prendendo le difese del suo governo – abbiamo messo in campo tutte le misure necessarie per fronteggiare gli incendi, trovando anche i fondi per finanziare l’attività di sette squadre aggiuntive dei vigili del fuoco. Ma non prendiamoci in giro. Quasi tutti i roghi sono dolosi, e se sono dolosi è difficile neutralizzarli perché si estendono in fretta”. “Se sai che c’è un delinquente che ha appiccato il fuoco – ha rincarato la dose, prendendo di mira il corpo Forestale – ti viene voglia di sbatterlo in cella e di farlo uscire dopo anni. Se poi ti risulta che questo delinquente alcuni mesi l’anno lavora per la Regione, beh, viene voglia di allungare la permanenza in galera. L’80, il 90 per cento dei forestali è fatto di persone perbene: forse avrebbero bisogno solo di essere più controllati. C’è però una sparuta e pericolosissima minoranza di lavativi, irresponsabili che pensano di continuare a vivere a tempo indeterminato da parassiti”.