Giorgia Meloni in privato la definisce una “brutta storia” e dà mandato ai suoi fedelissimi di leggere l’ordinanza del gip. Matteo Salvini in pubblico fa spallucce alla richieste di informativa urgente in Aula che arriva, con calma, dalle opposizioni: “Non mi faccio dettare l’agenda da loro”. Ciaone? Antonio Tajani aggiunge che “sarà il leader della Lega a decidere se presentarsi in Aula, ma Denis Verdini non mi è prossimo, né parente”. In questo triangolo della maggioranza, tra mezze frasi e parole di circostanza, c’è l’ultimo caso giudiziario caduto sul groppone del governo. Tensione pura. E’ l’inchiesta sulle commesse dell’Anas che ha coinvolto Denis Verdini (indagato) e il figlio Tommaso (finito agli arresti domiciliari) insieme ad altri esponenti legati a una lobby che si sarebbe spartita gli appalti per il risanamento delle gallerie. Il legame tra Salvini e la famiglia Verdini è noto a tutti: il vicepremier è il compagno della sorella di Tommaso, Francesca. In questa faccenda viene tirato in ballo anche Federico Freni, sottosegretario all’Economia in quota Lega (non indagato). Si procede per corruzione e turbativa d’asta. Il primo capo di accusa ha rovinato la convalescenza a Meloni, a casa per un problema agli otoliti. Continua su ilfoglio.it