Nicola Porro dovrà presentarsi, lui o un suo avvocato, il 4 luglio davanti all’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Per fare cosa? Per rispondere a chi gli contesta di aver fatto un’intervista. No, quello che è stato appena scritto non è un errore, ma ciò che è accaduto. Il consiglio di disciplina di Milano ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giornalista, conduttore di Quarta Repubblica su Rete4, perché quando il 22 maggio 2022 ha intervistato la viceministra degli Esteri ucraina Emine Dzhaparova, secondo la tesi di chi si è rivolto all’Ordine, non avrebbe previsto il contraddittorio. In realtà, a riguardare la puntata sorge qualche dubbio anche su questa tesi – in studio c’era il giornalista Toni Capuozzo che ha fatto, per due volte, delle domande critiche all’intervistata – ma ciò che lascia perplessi è innanzitutto il metodo: “Questa contestazione deontologia ha dell’incredibile – dice a HuffPost Nicola Porro – mi sembra che abbiamo perso il senso della realtà. Quanti politici chiedono di essere intervistati da soli, senza contraddittorio? Inoltre, in questo caso parliamo di una persona che ha un Paese sotto le bombe, ci rendiamo conto?”. Continua su Huffington Post