Il passaggio di Sammartino alla Lega e la decisione di Salvini di candidare Nino Minardo alla guida della Regione, nello spazio di ventiquattr’ore ha messo Musumeci spalle al muro. Il governatore è sempre più isolato e sempre più in bilico. Il silenzio di queste ore – dopo la fuga in avanti dei mesi scorsi – lo dimostra. L’unica uscita per stemperare la tensione è di Giusy Savarino, componente di Diventerà Bellissima, che ha accolto con favore l’interessamento di Salvini per le questioni siciliane. Nient’altro. Ma c’è chi, adesso, prova a suggerire al presidente della Regione una exit strategy. Un modo per uscire da quest’isolamento che, complici i cattivi rapporti con alcuni alleati, potrebbe chiudere in anticipo, dopo appena una legislatura, la sua esperienza a Palazzo d’Orleans. A spronare Musumeci (pubblicamente) nelle ultime ore è Carmelo Briguglio, ex deputato regionale, da sempre vicino al governatore: “Da osservatore pur schierato, un consiglio personale voglio dare al Presidente della Regione – lui che ascolta sempre, per poi spesso fare “altro” o nulla – dopo l’operazione Lega-Sammartino: torni a Itaca. Non ho bisogno – ha detto Briguglio – di aspettare per vedere se è la Lega che ha preso Sammartino o Sammartino ha preso la Lega: chi analizza, con un pizzico di esperienza e minimo distacco, ben vede, senza grandi sforzi. È comunque un fatto politico. Che paradossalmente aiuta. A decidere”.