A causa del comma di un articolo dell’ultima legge Urbanistica approvata dall’Ars “sono bloccate le conferenze dei servizi perché nessuna opera riesce ad avere il parere positivo e succede infatti che iniziano a verificarsi i primi ritardi, oggi infatti doveva essere approvata la variante di Vittoria-Comiso per complessivi 164 milioni di euro che invece è stata rinviata alla fine di gennaio del 2021”. Lo ha spiegato nel suo attacco su Facebook Giancarlo Cancelleri, viceministro alle Infrastrutture. “Il governo Musumeci sempre pronto a bacchettare tutti per i ritardi altrui cosa ha da dire questa volta? Anche di fronte ai miei continui solleciti istituzionali all’Assessore Cordaro e al Presidente dell’Ars Miccichè nulla è cambiato, l’inerzia del governo regionale ha messo le ganasce allo sviluppo della Sicilia e, cosa ancora più grave la lista si sta facendo sempre più lunga e corposa. Ad oggi ad esempio, oltre alla già citata variante Vittoria-Comiso per un valore di 164 milioni di euro, sono bloccati: il lotto B5 dell’itinerario Nord-Sud fra Mistretta e Nicosia per un valore di 120 milioni di euro; il primo lotto della variante di Alcamo per oltre 26 milioni di euro; il tratto B della strada statale Licodia Eubea-Libertina per un valore di 205 milioni di euro; la circonvallazione di Gela per un importo di 250 milioni di euro; il tratto Paternò-Adrano per un investimento di oltre 300 milioni di euro”.

Ma le cattive notizie riguardano pure sulle tratte ferroviarie. A rischiare uno slittamento dei lavori sarebbero anche i 6 lotti della Palermo-Catania per un importo di 5,2 miliardi di euro; la Palermo-Trapani via Milo per un importo di 140 milioni di euro; il secondo lotto dell’anello di Palermo per un importo di 100 milioni di euro; i lavori per l’interramento delle linee Catania Centrale-Catania Acquicella e Catania Acquicella-Bicocca per un importo superiore di oltre 800 milioni di euro. “Insomma – conclude Cancelleri – un danno complessivo per la nostra regione di 7,3 miliardi di euro, una vergogna assoluta. Lancio un appello a tutte le forze politiche del Parlamento siciliano affinché abroghino quel comma e restituiscano alla Sicilia lo sviluppo al momento bloccato”.