C’è un disco rotto nella narrazione giornalistica di ogni tipo di tragedia, dai terremoti alle alluvioni: è un disco che ripete sempre lo stesso ritornello, “si poteva evitare”. Non c’è giornale o tv che, da almeno quarant’anni a questa parte, nelle 24 o al massimo 48 ore successive a qualsivoglia tragedia non apra con questo titolo: “Si poteva evitare”. E certo che tante disgrazie si potevano evitare, ma certo anche che siamo una categoria che va avanti spesso con il pilota automatico. Ogni estate – così, solo per fare qualche esempio – titoliamo “temperature record”, “afa killer”, “allarme ozono”, con l’immancabile seguito degli esperti che ci sconsigliano di indossare il loden in spiaggia; a ogni femminicidio titoliamo “Mai più”, anche se poi i violenti vengono inibiti con gli inutili ordini di allontanamento; ogni discorso di ogni presidente della Repubblica è “un monito”, mentre invece il Papa, quando parla, qualche volta “tuona”. È così facile andare avanti per inerzia, per luoghi comuni. Staccando il cervello. Continua sull’Huffington Post
Michele Brambilla
in Buttanissimi Extra
Ischia? Le tragedie si possono evitare, ma nessuno sa come
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