Per carità, non è il caso di strapparsi le vesti: in fondo è solo un giochino messo in scena per telespettatori abitudinari, un po’ oziosi e un po’ distratti. Ma giovedì sera la tv della chiacchiera ha offerto un teatrino degno della migliore commedia italiana. Come antipasto è stato servito il solito dibattito con ospiti. Tema: l’invincibile egemonia culturale della sinistra. Vittima sacrificale: un garbato giornalista di Repubblica, soavemente e allegramente bastonato da quattro guardiani della rivoluzione meloniana. Quattro contro uno, appunto. Nel piatto successivo, quello della prima serata, il gioco è diventato ancora più sfrontato. Il conduttore che la domenica scorsa aveva ceduto per un’ora il microfono a Giorgia, giovedì l’ha ceduto al ministro Lollobrigida, cognato di Giorgia. E’ il “retequattrismo”, bellezza. “Tutte le ragioni, tutte le opinioni”.