“Il caos rifiuti a Catania ha ormai raggiunto livelli inaccettabili. E così è in parecchi Comuni siciliani. Il disastro affonda le radici nella cronica carenza degli impianti e nella bocciatura del piano rifiuti regionale. Intanto la Tari schizza alle stelle praticamente ovunque a causa del trasporto fuori Regione dei rifiuti a causa dell’assenza di discariche dove poterli conferire. Tutto ciò è inaccettabile: i cittadini non possono pagare le inefficienze del governo Musumeci, si istituisca un fondo regionale per aiutare gli Enti locali a sostenere le spese di trasporto dei rifiuti senza mettere le mani in tasca ai siciliani”. E’ questo, in soldoni, la sintesi del messaggio che i deputati del M5S Giampiero Trizzino, Gianina Ciancio, Jose Marano e il deputato e segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, hanno consegnato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.

“La situazione è drammatica – hanno detto – siano pronti a chiedere il commissariamento della Regione sul versante rifiuti”. La conferenza stampa si è tenuta a Catania, dove l’emergenza rifiuti in questi giorni è arrivata a “livelli intollerabili”, “anche a causa – ha detto Gianina Ciancio – delle inefficienze del Comune di Catania, responsabile di una gestione della raccolta differenziata insufficiente, caratterizzata da ritardi, disorganizzazione e scaricabarile”. “Ogni estate – ha aggiunto Jose Marano – arriva puntualmente l’emergenza rifiuti. E questo nonostante i proclami di Musumeci che aveva annunciato di porre fine al sistema delle discariche. Peccato che su questo versante nulla è stato fatto. Per farle, le cose, ci vuole volontà e Musumeci si è adeguato al sistema”.

“Per motivi diversi – ha detto Trizzino – quasi tutte le discariche siciliane hanno chiuso i battenti, solo due attualmente sono disponibili, quella di contrada Timpazzo in provincia di Caltanissetta e quella di proprietà della società Catanzaro in provincia di Agrigento. I Comuni pertanto non hanno altra scelta che scegliere la strada che porta fuori Regione per smaltire umido e indifferenziato: tutto ciò con gravi conseguenze per i siciliani che devono fare i conti con una Tari schizzata alle stelle praticamente ovunque, persino nei Comuni più virtuosi. Si calcola infatti un aumento della Tari del 30 per cento in tutti i Comuni, legato quasi esclusivamente ai costi di conferimento”.

Barbagallo ha messo l’accento sull’enorme carenza di impianti “che si possono contare sulle dita di una mano”. “Oggi – ha detto – denunciamo le nefandezze del governo Musumeci sul versante rifiuti. Le misure adottate dal governo regionale non sono per niente all’altezza della situazione e in questi anni abbiamo assistito a ritardi non solo nelle previsione, ma anche nelle realizzazione di tantissimi impianti. Occorrono centinaia di impianti e centri comunali di raccolta che non ci sono, mentre rischiamo di perdere i fondi del Pnrr. Musumeci si assuma le sue responsabilità. Non si può governare con gli annunci. Se vogliamo risolvere l’emergenza rifiuti si deve partire dagli impianti”.

Intanto per evitare nuovi salassi ai siciliani, M5S e Pd proporranno di istituire un fondo da quantificare nel bilancio regionale a sostegno delle spese che i Comuni dovranno affrontare per spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia. “Ovviamente – ha detto Ciancio – per parametrare gli aiuti si dovrà tenere conto anche dell’efficienza dei Comuni sul fronte della differenziata. Non si possono mettere Comuni virtuosi e non sullo stesso piano”.

L’assessore all’Energia, Daniela Baglieri, conferma i problemi: “Per quanto riguarda la chiusura dell’impianto di Oikos – spiega a ‘La Sicilia’ l’esponente del governo Musumeci -, da giorni col dipartimento Acqua e Rifiuti stiamo cercando una soluzione per scongiurare l’ennesima emergenza. Proprio oggi (ieri per chi legge ndr) ho convocato i gestori degli impianti per cercare di capire le loro disponibilità nell’immediato. È stata inoltre richiesta l’attivazione di un tavolo ministeriale per condividere un percorso interregionale del trasporto fuori regione. Andranno a darci un supporto tecnico”. L’unica exit strategy, attualmente, è il trasporto della monnezza fuori regione: “Da dicembre 2021 abbiamo diffidato le Srr in merito a questa tematica. Numerosi sono i Comuni tramite le loro Srr che ad oggi sono sprovvisti di una bando sul trasporto dei rifiuti fuori regione. L’ipotesi è quella di intervenire direttamente attraverso il dipartimento”. In attesa dei termovalorizzatori.