Poiché è un vero maestro della propaganda, animato da una sorta di audacia sfrontata e tranquilla, da una completa mancanza di scrupoli e dalla convinzione che il mondo politico sia popolato d’imbecilli (e potrebbe avere ragione), allora tende a ridurre ogni cosa a una scala monodimensionale, modica e accessibile, come i bambini: bello/brutto, buono/cattivo, bianco/nero, italiano/straniero, militari/delinquenti. Quindi ovviamente per lui migranti e “sinistri”, negri e zecche, sono come l’asola e il bottone, come l’usura e l’ebreo nel Mercante di… L’articolo completo su ilfoglio.it