Il dibattito sulla questione economica, in programma questa mattina all’Ars, è stato cancellato. La comunicazione è giunta ieri sera ai deputati. L’assessore Gaetano Armao, infatti, oggi è impegnato nel durissimo negoziato con Roma, assieme al presidente Musumeci e ai ministri dell’Economia (Andrea Gualtieri) e agli Affari regionali (Francesco Boccia), per definire l’accordo che garantirebbe alla Sicilia di trattenere una parte – circa 650 milioni – del contributo alla finanza pubblica per il 2020 (che si aggira sul miliardo). E’ l’ultima spiaggia per il governo regionale, che a ore trasmetterà all’Ars il testo della Finanziaria di cartone approvata qualche sera fa a palazzo d’Orleans. Dove, di fatto, non ci sono abbastanza coperture economiche per la Legge di Stabilità. La manovra, dal valore complessivo di quasi due miliardi, dovrebbe attingere ai risparmi “romani”, ma anche ai fondi europei, che dovrebbero essere rimodulati a tale scopo. La gestazione, però, non ha raccolto l’approvazione di alcuni partiti della maggioranza: Forza Italia, per esempio, non accetta che a gestire un corposo tesoretto (circa 300 milioni) sia l’Irfis, la “banca” della Regione diretta dall’avvocato Giacomo Gargano, fedelissimo di Musumeci. L’Irfis dovrebbe garantire i prestiti a famiglie e imprese in difficoltà. Ma il muro d’omertà delle ultime settimane è stato infranto anche dal capogruppo della Lega, Antonio Catalfamo.