Stefano Santoro si dimette da presidente del Cda dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. La decisione arriva all’indomani del braccio di ferro con gli “Amici della Musica”, che ha determinato l’intervento del Comune di Palermo affinché fosse rinnovata la concessione che prevedeva l’utilizzo del Teatro Politeama da parte dell’associazione per 40 giorni all’anno (Santoro, invece, lo riteneva “illegittimo”, visto un presunto debito pregresso pari a 671 mila euro).

In una lettera rivolta al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore al Turismo Manlio Messina e al sovrintendente della Foss, Antonino Marcellino, Santoro lega la sua decisione a “una situazione di impasse” e di “immobilismo” determinata “da inequivocabili influenze politiche che a tutt’oggi orientano i comportamenti e persino la partecipazione alle riunioni di alcuni componenti del medesimo Cda”. Lo stesso Santoro, dopo essere stato indicato a capo della fondazione nello scorso marzo, si rese protagonista della revoca di Ester Bonafede, che in un primo tempo era stata nominata sovrintendente della Sinfonica, ma che fu fatta fuori dal Cda per un conflitto d’interesse (un contenzioso da 40 mila euro con la fondazione che aveva guidato in passato). La decisione di Santoro non piacque all’Udc e all’onorevole Eleonora Lo Curto, che ne ha sempre chiesto a gran voce l’allontanamento. Ora Santoro si è messo da parte da solo.

“Mi sono sentito isolato e abbandonato dal Governo regionale, da quello stesso schieramento politico in cui ho militato e che mi ha indicato presidente – ha detto Santoro all’Adnkronos – In questi mesi ho trovato una situazione drammatica e ho fronteggiato una continua emergenza”.