Musumeci è acqua passata e qualcuno degli alleati, la Lega, immagina altri scenari. Il primo a rompere gli argini di un malcontento che dura da mesi, e che accomuna altri partiti della coalizione di governo (come Fratelli d’Italia e alcuni centristi), è stato Matteo Salvini. La visita del segretario del Carroccio a Palermo, essenzialmente, è servita a tre cose: intanto, ad accogliere in squadra gli ex renziani Luca Sammartino e Valeria Sudano, con cui Salvini si è incontrato in un hotel del centro e ha ricavato ottime impressioni; poi, a lenire il malumore di alcuni dirigenti, scettici sulle modalità dei nuovi innesti, e trasformarlo in prospettiva e opportunità di crescita (“Decidiamo insieme, non siamo un partito di plastica”, li ha rassicurati); infine, a sancire che il prossimo candidato alla presidenza della Regione sarà un leghista.

In passato Salvini aveva dichiarato più volte che gli sarebbe piaciuto: ieri è passato dalle parole ai fatti, proponendo il nome di Nino Minardo. E’ lui, l’attuale segretario della Lega siciliana, la figura più spendibile per Palazzo d’Orleans. Il diretto interessato, sull’argomento, tace. Ma la proposta di Salvini equivale a una promozione sul campo, e non può che lusingarlo: il ‘capitano’ ha apprezzato il lavoro di cucitura di Minardo, che negli ultimi mesi ha saputo avvicinare alla Lega l’immensa platea dei moderati. Siglando, fra le altre cose, un patto federativo con gli Autonomisti di Roberto Di Mauro. Il Carroccio, in attesa di misurarsi con il consenso dei siciliani, ha costruito una classe dirigente ben distribuita sul territorio regionale. “Una squadra di alto profilo”, come la definisce lo stesso Minardo, che mette insieme “esperienza e rinnovamento”. “A partire dal prossimo ottobre, in tutti gli appuntamenti elettorali che verranno, la Lega punta ad esprimere candidati che sappiano cogliere le istanze dei siciliani e risolverne i problemi ad ogni livello. Ora – afferma il segretario in una nota ufficiale – possiamo e dobbiamo dire la nostra nel rinnovo di ogni Consiglio comunale, nell’elezione di ogni sindaco, nelle elezioni regionali del 2022 da protagonisti. Coltiviamo l’ambizione di essere la prima forza politica del centrodestra in Sicilia”.

Il partito ‘inclusivo’ è diventato realtà. Ed è in via d’espansione. Alle giuste condizioni, però. “Continueremo ad accogliere nella Lega Sicilia le persone in gamba pronte a darci una mano perché – qui Minardo cita Salvini – “abbiamo tanta voglia di crescere bene”. Tutto passerà sempre, come si fa in un partito vero come il nostro, per la condivisione della nostra classe dirigente già consolidata in ogni singola porzione di territorio e rimanendo saldamente ancorati ai nostri principi politici e culturali”. E’ questa la seconda sfumatura dell’incontro di ieri. L’obiettivo della classe dirigente siciliana della Lega è salvaguardare gli equilibri e remare tutti dalla stessa parte. Senza fughe in avanti e senza veti nei confronti degli altri partiti della coalizione. Sancito questo criterio, lo spazio non manca. A tal proposito, Minardo martedì avrebbe incontrato Sammartino per dargli il benvenuto a bordo. La sua adesione è diventata ufficiale proprio oggi.

“Sono felice di annunciare ufficialmente l’adesione alla Lega, ai suoi valori e alle sue battaglie, della senatrice Valeria Sudano e dei parlamentari regionali Luca Sammartino (Catania), Giovanni Cafeo (Siracusa), Carmelo Pullara (Agrigento) e Marianna Caronia (Palermo) – ha scritto Matteo Salvini in una nota -. Grazie alla loro esperienza, nelle istituzioni e nei territori, la Lega proseguirà la sua crescita, costante ormai da mesi, con l’unico obiettivo di lavorare con sempre maggiore efficacia per il bene della Sicilia e dei Siciliani. A queste adesioni ne seguiranno altre nei prossimi giorni, anche da parte di molti sindaci e amministratori in tutte le province, che si andranno ad aggiungere agli oltre 300 amministratori leghisti già al lavoro da tempo”.

Superati gli ultimi ostacoli su Pullara, che si era lasciato male con l’ex Mpa di Lombardo e Di Mauro, oggi un partito federato col Carroccio. Il deputato di Licata, fondatore del movimento Onda, venne cacciato dal gruppo dei Popolari e Autonomisti all’Ars per aver assunto posizioni diverse alle Amministrative di Agrigento (in quel caso appoggiò il sindaco uscente, Lillo Firetto, contro il candidato di Di Mauro, Franco Micciché). Con le ultime adesioni, il Carroccio diventa il secondo gruppo parlamentare del centrodestra, scalzando Diventerà Bellissima. E utilizzerà questo “peso” per sedersi al tavolo della coalizione – quando sarà il momento – per dare le carte. Il nome c’è già: Minardo. Che nel frattempo commenta gli ultimi ingressi: “Continua la crescita della Lega che si conferma partito di riferimento per i territori e per quanti credono in un centrodestra ampio e di governo. È una buona notizia l’adesione oggi di altri parlamentari nazionali e regionali in Sicilia. È la migliore conferma della bontà del progetto politico di Matteo Salvini e dell’orientamento che abbiamo impresso qui in Sicilia in questi mesi”.