Quando finirà – se mai finirà – si rifletterà su tutti quelli che si sono fatti, a futura memoria, selfie e foto con la mascherina sul muso (senza che questa sia di cuoio, nell’unica variante degna dell’umano: quella sadomaso). Dopodiché ci sarà anche da ragionare sulla psicotica regola dei collegamenti video e delle interviste in tivù fatte con la mascherina, specialmente se a distanza – senza nessun motivo sanitario – ma per assecondare il voyeurismo della canea da addestrare perinde ac cadavere. E se ci fosse un Magritte – ahinoi – non potrebbe che pittare un unico soggetto: quello che da solo, in macchina, guida con la mascherina.