“Siamo stati ingannati da un impostore”. Palazzo Chigi è costretto a correre ai ripari, dopo che dalla Russia è stata diffusa una conversazione tra la premier Giorgia Meloni e colui che si era qualificato come “presidente della Commissione dell’Unione Africana”. Peccato che dall’altra parte della cornetta non ci fosse nessun leader africano. C’erano, invece, dei comici russi, con un intento propagandistico. A parziale discolpa della malcapitata premier notiamo non è la prima volta che un leader occidentale abbocca a questo tipo di scherzi, che sono uno dei tanti tentativi russi di farsi beffa dell’Occidente da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Stavolta è toccato a Meloni, ma non solo. Perché i comici hanno ingannato anche l’ufficio del consigliere diplomatico della premier, che le ha passato la telefonata. Ed è infatti dall’ufficio del consigliere che arrivano parole di rammarico. Si cospargono il capo di cenere per la svista, anche perché la materia della conversazione era incandescente. L’interlocutore ha, infatti, indotto la premier a parlare della guerra in Ucraina in un modo che potrebbe causarle non pochi problemi. Continua su Huffington Post