Sappiamo bene che la metafora è dura, ruvida, persino rasposa. Ma noi di Buttanissima – “Certa stampa, signora mia…” – non abbiamo più aggettivi per descrivere il ributtante sfascio della sanità siciliana. Non ci resta dunque che paragonarla alla Rap di Palermo, l’azienda municipalizzata che costa ogni anno 120 milioni di euro ma non riesce mai ad assicurare una decente pulizia della città. Come la sanità di Schifani. Che costa miliardi ma lascia i pazienti accatastati davanti all’Ortopedia di Villa Sofia o nei corridoi dei pronto soccorso, manco fossero cumuli di immondizia. Del resto, c’era da aspettarselo. Il presidente della Regione – che è un politico politicante – ha insediato un assessore inesistente per controllare di persona il grande feudo e trasformarlo in una potente macchina clientelare. I risultati si vedono. Turatevi il naso e pensate alla Rap.