“Sono felice che Conte abbia ricordato che non siamo retti da correnti e signori delle tessere, perciò l’unica strada è la democrazia diretta. Ed è un peccato constatare che molti, nel M5s siciliano, questo pilastro lo hanno dimenticato”. Dino Giarrusso torna alla carica. Il bersaglio grosso è Giancarlo Cancelleri, leader storico dei grillini, che negli ultimi giorni non ha nascosto l’intenzione di “importare” nell’Isola il primo esperimento di ‘lista Conte’. Magari alle Amministrative di Palermo. In attesa che si concretizzi qualcosa, Giarrusso si è candidato alle primarie di coalizione per la presidenza della Regione, ma in pochi l’hanno preso sul serio: “Hanno paura del voto? Sunseri e Di Paola possono proporsi, e io no? Sarebbe lunare…”, ha confessato al Fatto Quotidiano. Facendo emergere un certo malumore contro la “cordata”. “Dobbiamo ripartire dagli attivisti – fa sapere l’ex Iena – e chiedere a loro se vogliono una coalizione col centrosinistra, come spero visto che potremmo vincere, oppure no. Se si decide per la coalizione ci si siede a un tavolo per stabilirne il perimetro, stilare il programma e pensare ai nomi. Poi, per me, la via maestra sono le primarie”. Correre per palazzo d’Orleans significherebbe dover abbandonare Strasburgo a metà dell’opera: “In passato esisteva una regola che lo impediva, ma non può certo valere soltanto per me”. E’ l’ennesima staffilata a Cancelleri, che ha lasciato palazzo dei Normanni per diventare viceministro (e ora sottosegretario) alle Infrastrutture.