Il Giro della Sicilia 2019 è quell’evento in cui, in sella a una bici, ci si può riappropriare delle bellezze ambientali e paesaggistiche dell’Isola. Si tiene dal 27 aprile al 2 maggio prossimi, ma verrà presentato a Palazzo dei Normanni venerdì sera, nella sala dedicata a Piersanti Mattarella. Un appuntamento unico nel suo genere, giunto alla seconda edizione (con partenza e arrivo a Pollina, dopo cinque tappe); un investimento a metà fra il cicloturismo e una gara ciclista amatoriale, in cui i tempi fatti segnare dal cronometro sono l’istantanea che certificano la presenza, e poco altro.

Conta più il viaggio della meta. A spiegarlo è Marco Lampasona, il presidente dell’associazione GS Mediteranneo, che ha ideato e organizza l’evento. “E’ una gara in cui, per lunghi tratti, ci si gode la natura e si chiacchiera. Nell’ambito di ognuna delle cinque tappe, inoltre, ci sono dei momenti cronometrati, che servono a stilare una classifica. L’obiettivo, di per sé, non è la gara ciclistica, ma la valorizzazione del territorio”. Le iscrizioni chiuderanno a 300 partecipanti (“Non vogliamo un evento di massa – chiarisce Lampasona – e le strade siciliane non ci permettono di allestire un plotone più numeroso”). Saranno tre le province attraversate, Palermo, Catania e Messina: e tre i parchi, quello dei Nebrodi, quello delle Madonie e quello dell’Etna. La tappa più lunga si svolgerà nei pressi del vulcano. La durata complessiva del giro è di 500 km, con un dislivello di 10 mila metri.

“Attraverseremo anche trenta comuni – spiega l’organizzatore – Pollina sarà il baricentro, come nella prima edizione. Ma ogni due anni cambieremo area. Ed entro sei, cercheremo di portare questa esperienza in tutti gli angoli della Sicilia. Dal punto di vista organizzativo l’impegno è gravoso. Occorre chiedere autorizzazioni, chiudere il percorso, garantire la sicurezza e gli spostamenti. La bici è solo uno strumento con il quale vogliamo raccontare la Sicilia”. Un modo per mettere in vetrina le bellezze e generare ricavi: “Il fine è destagionalizzare il turismo. Questo Giro si fa a cavallo tra aprile e maggio, un momento di bassa stagione. Anche se il tempo è bellissimo e chi arriva da fuori pensa di stare in alta stagione. Ci piacerebbe aumentare i giorni di presenza media nell’Isola: alcuni dati parlano di 2-3, che sono quasi un’assurdità rispetto al patrimonio di cui è dotata la Sicilia. E’ ovvio che l’impatto, anche economico, può essere significativo”.

GS Mediterraneo si è spesa anche per l’organizzazione della Domenica Favorita, un progetto di valorizzazione del parco della Favorita, a Palermo, attraverso una metodologia innovativa che prevede il coinvolgimento di associazioni culturali, ludiche e sportive e ha visto, spiega Lampasona, “la partecipazione di oltre 50mila persone in 5 domeniche. E poi organizziamo la Randonnée di Palermo, un evento ciclistico non agonistico, che serve a conoscere il territorio. E che alla terza edizione ha raggiunto i 500 iscritti”. Valorizzare attraverso lo sport. Dove, se non in Sicilia?