Nello Musumeci è tornato a parlare dell’emergenza Coronavirus in Sicilia. Ma la sorpresa è proprio questa: secondo il presidente della Regione “non siamo in emergenza, ma dobbiamo evitare di arrivarci. I mesi invernali sono quelli in cui il virus trova maggiore capacità di adattamento, anzi diventa più virulento. Stiamo tenendo sotto controllo la situazione”. Musumeci si è rivolto ai siciliani in diretta Facebook: “Lo possiamo dire con grande serenità, anche se non manca chi cerca polemica. Abbiamo comprato milioni di tamponi rapidi e ciò serve a essere autonomi per un periodo di tempo. Andiamo alla ricerca del positivo sul territorio, una volta individuato il positivo lo isoliamo”.

Non manca un richiamo alla prudenza: “Dobbiamo essere cauti, dobbiamo sforzarci di condurre una vita quasi normale. Presto ne usciremo e dovremo uscirne con il minor danno possibile. Dobbiamo stringere i denti, c’è ancora un inverno da affrontare, voglio augurarmi che lo Stato si impegni a essere presente. Faccio appello allo spirito unitario che ha caratterizzato noi siciliani – continua il presidente della Regione – Ricordate quando non si vedeva anima viva per strada? Purtroppo dobbiamo conviverci con questo maledetto virus, non sappiamo se per qualche mese o per qualche anno”.

“Vivo la stessa ansia, la vostra preoccupazione – ha concluso – Ma con ansia e preoccupazione i problemi non si affrontano facilmente. Dobbiamo convivere con il partito di chi dice che ‘Covid non c’è’ e con chi dice che stiamo attraversando un’ecatombe. Noi siciliani siamo abituati alle stagioni difficili, rimaniamo uniti nella consapevolezza che ognuno deve fare il proprio dovere”.

Razza: stiamo attrezzando le terapie intensive

In Rianimazione c’è ancora spazio. E ce ne sarà in futuro. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, in un’intervista a ‘La Sicilia’, ha garantito sul buon funzionamento del sistema sanitario regionale. La Regione si sta equipaggiando di fronte all’aumento dei casi e dei ricoveri. A oggi, sono 72 i pazienti Covid in Terapia intensiva: “Stiamo ampliando il piano d’emergenza – ha spiegato Razza – e presto arriveremo a 2.500 posti letto, dei quali il 20%, cioè 500, di Terapia intensiva dedicata, come già preventivato nella prima fase dell’epidemia. Ma ancora oggi abbiamo posti liberi e il sistema “a fisarmonica”, battezzato così dal nostro Comitato tecnico-scientifico, lascerà spazio a una programmazione nuova, della quale abbiamo iniziato a discutere col nuovo comitato nella prima seduta”. L’assessore, per l’ennesima volta, ha spazzato via le nubi del “lockdown sanitario”: “Alcune regioni hanno bloccato i ricoveri ordinari. Noi stiamo facendo di tutto per evitarlo. E voglio continuare a sperare che non si debba più bloccare l’attività ordinaria. I malati di Covid devono essere assistiti, ma devono esserlo anche tutti coloro che presentano altre patologie”.

Sono 362 i nuovi positivi al Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia. Effettuati 3.252 tamponi. ieri i nuovi contagi erano schizzati a 548 con 6.390 tamponi. Salgono così a 7.019 gli attuali positivi e passano a 593 i ricoverati in ospedale, con un incremento di 30 ricoveri rispetto a ieri. Di questi, 72 si trovano in terapia intensiva, 2 in più rispetto a ieri, mentre sono 521 i ricoveri in regime ordinario (+28). Sono 6.426 le persone in isolamento domiciliare. Sono 3 i decessi che portano il totale a 368. I guariti sono 130. La provincia con l’aumento più consistente di casi è Palermo: 170 tra ieri e oggi. Seguono Catania (85), Caltanissetta (27) e Siracusa (24).

Il cluster a Sambuca: immagini che ricordano Bergamo

Una sequenza di ambulanze, nella notte, attraversa il paese deserto, con i lampeggianti accesi, per prelevare gli anziani ospiti di una casa di riposo dove il Coronavirus ha fatto quattro vittime in pochi giorni. E’ questa la scena alla quale hanno dovuto assistere, dalle finestre, gli abitanti di Sambuca di Sicilia, uno dei Borghi più belli d’Italia, che nel giro di poche settimane è passato da comune Covid free a “zona rossa”. Da ieri pomeriggio, infatti, tutte le vie d’accesso sono presidiate dalle forze dell’ordine dopo la decisione di Musumeci di “blindare” il paese. Un modo per cercare di fronteggiare immediatamente un focolaio con 64 positivi rilevati, su circa 6 mila abitanti, oltre ai quattro anziani già deceduti, in gran parte concentrati proprio in quella casa di riposo. Il cluster è stato scoperto grazie alla decisione del sindaco, Leo Ciaccio, che nei giorni scorsi aveva lanciato la campagna per uno screening gratuito a tappeto.

Ed è stato sempre il sindaco a sollecitare il trasferimento degli anziani in condizioni più gravi. Sabato sera l’arrivo delle ambulanze e del personale sanitario con le attrezzature di biocontenimento, per un attimo, ha fatto venire alla memoria le immagini dei camion dell’esercito incolonnati per le strade di Bergamo. I primi anziani sono stati trasportati verso gli ospedali e gli altri centro Covid dell’isola. Solo che ad Agrigento la misura è colma, la terapia intensiva al completo: “Questa notte, in poche ore, si è rivelata l’inconcludenza del Governo regionale in questa emergenza. Ci hanno abbandonato a noi stessi. Agrigento come Bergamo? Io non ci sto. Dov’è la Regione? Come ci tutela la Sanità regionale? Qual è la risposta all’emergenza? Purtroppo stanotte l’ospedale di Agrigento ha esaurito tutti i posti Covid di terapia intensiva”. L’emergenza è dovuta, secondo Firetto, alla mancata apertura del Covid Hospitale di Ribera: “Sei dei malati più gravi del focolaio dell’Rsa di Sambuca di Sicilia sono stati trasferiti nel nostro ospedale e ora siamo al completo, 6 su 6. Un disastro annunciato. Il prossimo malato dove sarà curato? Lo terremo a casa in attesa del primo posto libero? Della prima vittima? È questo che vogliono? Dobbiamo sperare questo? Dov’è l’umanità? La situazione è gravissima”.