Il suo curriculum – e l’impegno su alcuni fronti, a partire dalla federazione con gli autonomisti – è quello che ha convinto Matteo Salvini a nominarlo nuovo responsabile regionale del Carroccio. Nino Minardo, ormai da qualche giorno, è al lavoro per plasmare il suo partito “moderato e terrone”. Lo sostiene da tempo, e lo ripete anche adesso che la sua linea è diventata vincente: “La maggioranza relativa dell’elettorato, in Sicilia, è moderata. E la Lega nasce come “partito dei territori” – spiega Minardo -:  al di là dei capisaldi del programma nazionale, che ci accomuna tutti, va declinata secondo le aspettative del singolo territorio cui si rivolge. Finora forse non ci siamo riusciti benissimo, ma abbiamo l’obbligo di interloquire con il mondo dei moderati. Che, poi, è anche il mio”.

Lei arriva da una lunga militanza in Forza Italia. Poi, a novembre dell’anno scorso, rimase folgorato sulla via di Salvini. Ci spiega perché?

“Il motivo principale della mia adesione è il “modello Lega”: laddove è stato messo in atto, risulta vincente. Nelle regioni e nelle città in cui governa, il Carroccio viene riconfermato da parecchi anni alla guida. Vuol dire che puntare su pragmatismo, decisionismo e scelte orientate alla crescita dei territori e della loro economia, paga”.

Crede che sia un modello replicabile anche in Sicilia?

“E’ l’ambizione del sottoscritto e di tutta la classe dirigente siciliana. Dobbiamo far uscire la nostra terra dalle secche in cui si trova, specie sul piano economico. Dobbiamo ripensare a un progetto di crescita per la Sicilia”.

Qual è la massima aspirazione?

“Ci pensavo l’altro giorno, tornando in macchina da Roma. Ho ripensato a tutte le persone che rientravano a casa per trascorrere le festività con i propri cari. L’Italia, l’Europa e il Mondo sono pieni di siciliani che portano in giro efficienza ed innovazione, ma è un peccato che per farlo debbano andare via da casa. Ecco: quando ci saranno persone che, al contrario di adesso, andranno via dalla Sicilia per trascorrere il Natale in famiglia, avremo raggiunto il nostro obiettivo. Dobbiamo invertire l’esodo. Mi rendo perfettamente conto che sembra una prospettiva irraggiungibile, ma è la vera sfida. Sono convinto che la Sicilia abbia tutte le carte in regola per provarci. A cambiare passo, innanzitutto, devono essere la politica e la cosa pubblica”.

Il percorso per voi è ancora più lungo. Da parte della Lega – Amministrative docet – manca un forte radicamento nell’Isola.

“Il mio predecessore, Stefano Candiani, ha creato un gruppo dirigente motivato, che crede in questo progetto politico e non si risparmia mai. Di questo lo ringrazio e da questo voglio ripartire. Dobbiamo crescere, radicarci sui territori, lavorare affinché i prossimi appuntamenti elettorali non siano un motivo d’ansia. Piuttosto, dobbiamo dare alla Lega la dignità che merita. Siamo il primo partito in Italia, grazie a un leader forte e carismatico, con un larghissimo consenso anche nell’Isola. Dobbiamo lavorare affinché alle prossime Regionali, dove il nostro sistema elettorale prevede le preferenze, ci sia una classe dirigente tale che, unita al progetto e alla forza di Matteo Salvini, ambisca a diventare la prima lista in Sicilia. La Lega, come il resto d’Italia, deve diventare il traino del centrodestra”.

Perché Salvini l’ha scelta?

“Matteo è un leader lungimirante, con una marcia in più. Ha annunciato, detto e fatto ciò che tutti si auspicavano: e cioè che alla guida della Lega in Sicilia andasse un siciliano, e nelle altre regioni idem. Era un percorso naturale che anche Stefano Candiani ha accompagnato e favorito. Per questo sento una grande responsabilità, ma sono anche carico di entusiasmo e di voglia di lavorare per la nostra terra”.

Qual è la vostra posizione nei confronti del governo Musumeci?

“Siamo parte integrante di quel governo, ma non per questo rinunciamo a essere uno stimolo. Vogliamo che l’azione del centrodestra sia sempre più incisiva, anche attraverso un rilancio sui temi, per fare in modo – cosa di cui sono convinto – che la coalizione risulti vincente anche alle prossime Regionali”.

Però vi hanno già tagliato fuori dalla corsa per il rimpasto.  

“Noi abbiamo detto più volte che nel momento in cui si dovesse aprire un ragionamento legato a una “verifica” nella maggioranza o a un rimpasto, vorremo essere coinvolti. Siamo poco interessati alle poltrone, ma lo siamo tantissimo ai programmi. Vogliamo un rilancio dell’azione di governo per dare sprint a questo finale di legislatura. Nei prossimi giorni, anche per il ruolo che mi è stato conferito, incontrerò il presidente della Regione ed esternerò la nostra posizione. Va da sé, che se un partito come Forza Italia chiede la sostituzione di un assessore in giunta, non siamo di fronte a un rimpasto, ma all’esigenza di un singolo partito. Comunque è giusto che ne vengano informati anche gli alleati”.

La Lega, in base agli accordi nazionali della coalizione, potrebbe esprimere il prossimo candidato alla presidenza. Potreste dare voi le carte, è un’occasione irripetibile…

“E’ vero quello che dice. Penso ci siano tutte le condizioni politiche affinché la Lega possa dire la propria ed esprimere una candidatura. Questo ragionamento sarà sviluppato all’interno della coalizione, anche a livello nazionale. Ma oggi il mio compito è lavorare insieme alla mia squadra, far crescere e radicare questo partito, e metterlo nelle condizioni – quando arriveremo all’appuntamento elettorale – di poter contare sulla forza dei numeri”.

Carrà vicesegretario della Lega

“Anastasio Carrà nominato vicesegretario della Lega in Sicilia”. Lo scrive in una nota il neo-segretario del Carroccio, Nino Minardo, che dichiara come questa sia una scelta “condivisa da Matteo Salvini, di impegno politico e professionalità che premia la storia del partito in Sicilia”. Anastasio Carrà, 56 anni, Luogotenente dei Carabinieri, già Presidente del consiglio comunale e sindaco alla seconda legislatura del Comune di Motta S. Anastasia, è attualmente anche commissario provinciale della Lega a Catania. È stato il primo sindaco leghista in Sicilia già dal 2015 e il più votato della Lega in Sicilia nelle elezioni regionali del 2017 con 4800 preferenze. “Sono certo di trovare nella sua persona un valido sostegno nell’azione di crescita e radicamento del nostro partito per offrire un serio e concreto progetto di sviluppo della nostra amata Sicilia”, ha concluso Minardo.