Una volta si andava in trasferta per l’Europa che conta o, come nel 2011, quando l’allenatore era lo stesso di adesso (Delio Rossi), per giocarsi la finale di Coppa Italia – poi persa – contro l’Inter. Ne è passata di acqua sotto i ponti, direbbero i più saggi. Adesso i tifosi del Palermo si mettono in marcia, è vero, verso la Capitale. Ma è una marcia stanca, depressa, che culminerà con un verdetto. Non quello del campo, ma della giustizia sportiva che si pronuncerà sul ricorso presentato dal club rosanero contro la retrocessione in Serie C comminata in primo grado dal Tribunale Federale. L’udienza della Corte Federale era prevista per le 14.30, poi è stata posticipata alle 16.30. Ma la sentenza non arriverà prima del 29 maggio, dato che il presidente della I sezione, Stefano Santoro, si è astenuto dal giudizio a seguito della notizia di stampa che lo vorrebbe coinvolto in inchieste giudiziarie come indagato. Il collegio deve quindi essere riformato e alla presidenza è stato nominato Luigi Caso.

La medesima Corte d’Appello della Figc, a sezione riunite però, settimana scorsa aveva rigettato la richiesta di sospensiva dei rosanero per bloccare i playoff all’indomani della loro estromissione. Non ci sono segnali positivi in arrivo da Roma, se non per la presenza dei tifosi. Che in questo finale di stagione, complici i disastri, sono tornati a fare squadra. Ce n’erano un migliaio di fronte al palazzo della Corte d’Appello federale. In attesa di questa decisione, e con un provvedimento d’urgenza, il Tar del Lazio ha deciso di sospendere la delibera della Lega di Serie B che considerava annullati i playout: in caso di retrocessione i rossoneri non avrebbero possibilità di salvezza, in caso contrario andrebbero a disputare lo spareggio (match di andata e ritorno) contro la Salernitana.

La tegola caduta sulla testa dei nuovi proprietari del Palermo, ma anche di giocatori e tifosi è stata infernale: niente playoff e scarpette appese al chiodo (per questa stagione). Il popolo rosanero, che ieri si è avviato con due autobus alla volta della capitale – ma in tanti hanno raggiunto la Capitale con l’aereo e il treno – ha convocato anche i tifosi della Roma per dare una mano in questa “dimostrazione”, un picchetto della speranza, che di certo non potrà influenzare la decisione della prima sezione d’appello. Il Palermo aspetta il suo destino e pende dalle labbra di quest’organo federale. Sapendo che è l’ultima spiaggia o quasi. In caso di conferma della condanna, non resterà che appellarsi al Coni, o al Tas di Losanna. La lunga estate dei ricorsi è appena cominciata.