L’Assemblea regionale siciliana, a scrutinio segreto, ha bocciato con 30 voti favorevoli e 34 contrari la norma “salva ineleggibili” sostenuta da Fratelli d’Italia e dal presidente Schifani, oggi in aula. La sentenza è arrivata al termine di un pomeriggio tribolato, che aveva già costretto la maggioranza – dopo la mediazione del governatore – a rispedire in commissione il ddl Province per fare spazio alla proposta già “contestata” dagli uffici.

Proprio ieri, il tentativo di Fratelli d’Italia di discutere la norma di interpretazione autentica per salvare il seggio di tre parlamentari, era stato stoppato, con l’uscita dei meloniani dall’aula in segno di protesta. Oggi il testo è stato discusso e bocciato, dopo la polemica sollevata da alcuni deputati per la presenza “inquietante” e “intimidatoria” (nei confronti dei suoi parlamentari) dello stesso Schifani. Che non è bastata. Prima della vorazione finale, sempre nel segreto dell’urna, un emendamento del patriota Giorgio Assenza, per la riscrittura dell’articolo 1, era stata bocciata, costringendo Galvagno a una ulteriore interruzione. Fra i più adirati proprio il presidente dell’Ars, che prima di abbandonare lo scranno ha discusso con qualcuno degli assessori “non allineati”. La norma “salva ineleggibili” infatti era stata osteggiata dalla Lega, dalla Dc e da pezzi di Forza Italia.

“Il governo regionale riceve due sonori schiaffoni politici, va sotto sulle Province e va sotto sulla salva ineleggibili. Schifani non ha più la maggioranza, può tornarsene a casa”. A dichiararlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’ARS Antonio De Luca. “Due erano le prove di forza della maggioranza – spiega Antonio De Luca – e su ambedue il centrodestra è caduto inesorabilmente, peraltro su due leggi a nostro avviso assolutamente vergognose utili solo alle poltrone e lontane dalle reali necessità dei cittadini. E’ giusto che fuori dal palazzo le persone sappiano che mentre hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, mentre gli ospedali non funzionano, il centrodestra pensa a riempire di poltrone le ex province e di salvare le cariche per i deputati che hanno avuto guai con la giustizia. Credo sia ora che Schifani e soci facciano i bagagli e tornino a casa” – conclude Antonio De Luca.