In un irrefrenabile impeto di leccaculismo, il Velinaro Volante ha riproposto ieri ai lettori una chilometrica intervista, realizzata il 13 settembre, che ha consentito a Nello Musumeci di riversare i rancori su chi lo ha defenestrato e, all’un tempo, di elogiare i meriti del suo governo. Il furbetto del quartierino ha aggirato così le norme che impongono il silenzio nel sabato che precede le elezioni. L’intervista all’ex governatore, ora candidato al Senato, è stata di fatto una sfida a quell’organo di vigilanza, chiamato Corecom, che si è insediato giovedì dicendo che sarebbe stato suo compito garantire sempre e comunque le regole della comunicazione. Bene: non è successo nulla, non succederà nulla. Ma la furbizia del Velinaro è stata l’occasione per capire che il Corecom, al di là della pomposità, altro non è che la somma di cinque comode e inutili poltrone.