Cateno De Luca ha chiuso in piazza Castelnuovo, a Palermo, la sua campagna elettorale. E di fronte a una grande presenza di pubblico, ha sganciato gli ultimi siluri in vista del voto di domenica. Il candidato alla presidenza della Regione si è scagliato contro Renato Schifani e i big della coalizione di centrodestra “che non hanno detto una sola parola sugli arresti dei due candidati alle regionali di FdI e Popolari e autonomisti”.

Citando, fra gli altri, l’ex rettore dell’Università di Catania, Francesco Basile, sospeso un anno dal servizio (di direttore dell’Uoc di Clinica Chirurgica al Policlinico-San Marco di Catania) per essere stato implicato nell’organizzazione del convegno che ha portato ai domiciliari Barbara Mirabelli (ex assessore di Salvo Pogliese). La moglie di Basile, Francesca Catalano, è anch’essa candidata con FdI nel collegio di Siracusa. Da qui la sfida a Razza: “Cosa dici, Ruggerino? Dato che è anche la tua consulente?”

Poi Scateno ha puntato il dito contro Caterina Chinnici: “Ho appena saputo che ha un accordo con Schifani, il Pd farà votare il candidato del centrodestra per tentare di fermarmi, ma non ce la faranno”. “Vincerò le elezioni e governerò per dieci anni la Sicilia, spazzando via il vecchio potere politico e liberando finalmente l’Isola per dare un vero futuro ai nostri giovani e alle tante imprese che soffrono”, ha detto aizzando la folla.

Da Palermo, alla manifestazione di Forza Italia, era giunto il commento poco tenero di Renato Schifani: “Paura di Cateno De Luca? Ma no, è un guitto e un giullare. Siamo seri, il centrodestra ha il suo stile, gli elettori sono persone serie”.