Siamo ai grossi numeri. Repubblica rivela che la Corte dei Conti – la magistratura che dovrebbe sorvegliare sull’onestà dei bilanci – ha messo in moto circa duecento indagini sulle malefatte della Regione, delle società partecipate e dei Comuni. Segue un elenco. Nel quale però non c’è traccia degli scandali più clamorosi e delle ruberie più conclamate che hanno impegnato in questi anni le cronache politiche e anche giudiziarie della Sicilia. Abbiamo assistito a devastazioni del denaro pubblico; a incursioni proditorie di avventurieri, tangestiti, truffaldi e pagnottisti. Ma di tutte queste “onorevoli imprese” nell’elenco di Repubblica non c’è traccia. Ci sono cosuzze. Minutaglia. Più che di grandi numeri, la Sicilia avrebbe bisogno di vedere che almeno uno dei tanti ladri cresciuti nei retrobottega della Regione paghi finalmente il conto. Con sentenza definitiva.