“Come si può pensare di tenere in piedi le nostre aziende dopo un anno di provvedimenti restrittivi e senza i necessari sostegni economici e fiscali? Com’è possibile mantenere i livelli occupazionali senza alcuna certezza sul futuro?”. Sono queste in estrema sintesi le domande degli imprenditori del settore ristorazione ed eventi – Fipe, Assocom, Associazione Wedding Planner e Silb locali da ballo – aderenti a Confcommercio Palermo, che hanno dato vita oggi a una simbolica manifestazione di protesta e di proposta alla quale hanno preso parte alcune centinaia di imprenditori e dipendenti delle aziende del settore.

Le associazioni hanno avanzato le loro proposte “correttive”, contenute peraltro in una lettera inviata al Governo nazionale e regionale, per riprendere l’attività lavorativa in un arco orario più ampio, con protocolli più rispondenti all’attuale situazione sanitaria e con gli opportuni ristori economici e fiscali. In particolare si chiede che vengano valutati in modo differente i diversi profili di rischio all’interno del settore della ristorazione, consentendo a chi ha a disposizione spazi e sedute per la consumazione di cibi e bevande di aprire fino alle 18 durante il periodo della zona “arancione” e fino alle 22 in caso di “zona gialla”, ferma restando la possibilità di asporto e delivery.

Le associazioni chiedono anche un concreto sostegno, con adeguati rimborsi parametrati sulle reali perdite del fatturato, la detassazione per gli anni 2020 e 2021, l’accesso al credito bancario con la garanzia dello Stato e della Regione e tutele per le migliaia di dipendenti che rischiano il posto di lavoro.