L’appuntamento che ha preso il via venerdì, al Castello Maniace di Siracusa, potrebbe aprire una nuova faglia nei rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia. Agli Stati generali del Cinema, la nuova frontiera della corrente turistica di FdI, non ci sarà nessuno del Ministero della Cultura. Neppure il ministro Gennaro Sangiuliano, che pure aveva partecipato alla conferenza stampa di presentazione, la settimana scorsa a Roma. Ma l’evento, fortemente voluto da Schifani e, per interposta persona, dal Balilla, è stato depurato da qualsiasi presenza leghista: il quotidiano ‘La Verità’ ha posto l’accento sull’esclusione di Lucia Borgonzoni, sottosegretaria con delega al cinema e fedelissima di Matteo Salvini.

L’appuntamento isolano, annunciato da mesi in pompa magna e costato un bel gruzzolo (367 mila euro solo per i “Servizi generali di organizzazione, ospitalità, allestimenti, service, audio luci, pubblicità e promozione”), diventa così il teatro per una resa dei conti. “Del resto – si legge su ‘La Verità’ – la locandina dell’appuntamento previsto a Siracusa, nel castello Maniace, non lascia spazio a dubbi: spiccano cinque loghi. Quali? Quelli della regione Sicilia e della città di Siracusa, come è normale che sia per questioni logistiche. A completare il pokerissimo figurano il simbolo del ministero del Turismo, dell’Enit e del sito Italia.it. Al Collegio Romano, sede del Mic, né Sangiuliano né Borgonzoni sono stati ritenuti interlocutori adeguati. Eppure, stando al titolo dell’evento, “Tax credit, cineturismo e internazionalizzazione: un osservatorio su dinamiche e prospettive”, qualcosa avrebbero potuto dire”. Il fatto è che ci sono abbastanza panel per annoiarsi: ma su questi eventi, come su altri, FdI non ammette intromissioni. E non intende derogare ad altri meriti che ritiene propri.

Il cinema, come detto, è l’evoluzione del turismo. E la Sicilia il luogo perfetto – dopo gli esperimenti ‘vincenti’ di Cannes, di SeeSicily, delle Celebrazioni belliniane – per far capire agli altri chi comanda. Schifani, certo, è il padrone di casa assoluto e onnipresente. Nonostante si porti dietro l’onta dei tafferugli con Manlio Messina – per le tragiche vicende di Cannes – poi risolti in una domenica assolata a Brucoli. L’esposizione del presidente della Regione in favore dei patrioti più integralisti e agguerriti, di certo suggerisce una scarsa propensione alla diplomazia. O comunque svilisce in parte il ruolo di padrone di casa, giacché un pensierino agli amici leghisti, specie Luca Sammartino, si sarebbe potuto fare.

Ma a Siracusa il partito con le vele spiegate è Fratelli d’Italia (ci sarà persino l’assessora al Turismo e al Marketing della Regione Lombardia, Barbara Mazzali), assieme al ministro Daniela Santanché, rinfrancata dalla mancata sfiducia in parlamento (anche se alle prese con un fastidioso riverbero giudiziario). “Se non è uno sgarbo istituzionale verso il ministero, è quantomeno un affronto politico a Borgonzoni – scrive La Verità -. Una brama di protagonismo di Santanchè (e di FdI) che ha alimentato i malumori nel partito di Salvini, ovviamente anche nei confronti di Schifani, peso massimo di Forza Italia in Sicilia e gran cerimoniere dell’evento”.

In attesa che Schifani e Salvini se le cantino, come è già accaduto con lo “scippo” da 1,3 miliardi a valere sui Fondi di Sviluppo e Coesione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, rimane il red carpet allestito per i patrioti. Nel giorno d’apertura s’è trovato persino spazio per un intervento di Gaetano Armao, che nella brochure dell’evento non era il ‘superconsulente alle questioni extra-regionali per 60 mila euro l’anno’, bensì un semplice professore di Diritto amministrativo dell’Università di Palermo: ha preso parte al contest sul credito d’imposta (assieme all’attore e regista Sergio Castellitto). Anche se, a fare davvero gli onori di casa, è un altro pezzo forte della scuderia di Manlio Messina: cioè Nicola Tarantino, dirigente responsabile della Sicilia Film Commission (ed ex Commissario straordinario della Foss, Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana). Tarantino apparirà nel doppio ruolo di moderatore e relatore. D’altronde ha un mazzo di carte bello grande da giocarsi.

E’ stata la sua commissione a drenare finanziamenti su piccole e grandi produzioni cinematografiche che ambientavano il proprio set in Sicilia (non su quei geni di “The White Lotus”, capaci di incrementare la visibilità di Taormina in tutti gli Stati Uniti senza ricevere un euro di contributo). Ed è stato lui – anche se questo, più che un titolo onorifico, pare una coincidenza spiacevole – ad aver presentato a Messina tale Patrick Nassogne, leader di Absolute Blue, cioè la società con sede in Lussemburgo che per un paio di edizioni era riuscita a sfangarla, ma al terzo tentativo di affidamento diretto (3,7 milioni per uno shooting sulle donne siciliane e il cinema), ha dovuto alzare bandiera bianca. Merito (o colpa?) di Renato Schifani, che ha stoppato in autotutela il provvedimento, provocando le ire televisive di Manlio Messina. Uno stop dovuto alla mancata procedura d’appalto, dato che anche il Tar ha evidenziato come gli affidatari lussemburghesi non avessero alcuna “esclusiva” rispetto all’organizzazione dell’evento fotografico e non avessero fornito nemmeno le certificazioni antimafia, tanto meno la fidejussione bancaria prevista dal contratto.

Il rapporto fra i due sembrava essersi deteriorato in maniera irreversibile, perché Schifani aveva individuato il marcio, scansandolo in extremis. O almeno questa era l’impressione. Anche se nel volgere di qualche mese, col bacio della pantofola di Brucoli, i rapporti sono tornati solidi e sempre più fitti. Sino alla prova del Castello Maniace, dove l’alleanza è stata irrobustita dai comuni obiettivi: “Investire nel settore audiovisivo significa rendere la nostra Isola sempre più presente sui palcoscenici internazionali con notevoli ricadute in termini economici e di immagine. Questo evento – ha detto Schifani – è un momento chiave nell’attuazione della nostra strategia per potenziare il cineturismo che da anni, ormai, conosce un’espansione senza sosta e che vede la Sicilia tra le mete privilegiate”. Evviva il cinema, evviva il turismo. Ma vuoi non metterci una biciclettina ogni tanto? L’anno prossimo tornerà anche il Giro di Sicilia. Prenotate i posti per il grande annuncio in conferenza stampa. Senza leghisti, va da sé.