L’articolo 45 della Legge di Stabilità recita: “Istituzione del libro genealogico della razza sanfratellana”. Si parla di cavalli, e Musumeci con la sua adorata Ambelia non c’entra. La proposta del Pd, accolta dal governo e dalla maggioranza, è di destinare 60 mila euro a un’associazione “al fine di favorire la tutela del patrimonio genetico della specie autoctona siciliana”. Sarà pure una misura importante, ma è certamente una delle più curiose. D’altronde, spulciando nel testo esitato dalla commissione Bilancio, aperto a eventuali modifiche fino alle 19 di questa sera, non mancano i colpi di scena. A cominciare dall’articolo 25, che destina 50 mila euro all’istituto Zooprofilattico per le attività del Cretam, il Centro di referenza nazionale per il benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine. O l’articolo 34, che prevede lo stanziamento straordinario di 100 mila euro per l’80° anniversario dell’Operazione Husky: sono previsti eventi e iniziative culturali nei luoghi e nei territori interessati dallo sbarco degli Alleati.

Al netto del rispetto dovuto a ogni singola proposta – in passato si trovò spazio pure per la pratica del Koshido Budo, stralciata a un passo dal traguardo – resta lo smarrimento. Anziché ipotizzare una strategia di sviluppo per la Sicilia, lungo le tre direttrici annunciate da Schifani (occupazione, sanità ed enti locali), l’Assemblea regionale s’è ridotta a ente ratificatore della volontà dei territori e dei singoli deputati. Doveva essere un testo snello, invece sarà composto da 118 articoli. Soltanto alcuni non hanno superato il vaglio della presidenza: Galvagno, ad esempio, ha stralciato la norma che assegnava 100 mila euro di contributo a una società rugbistica del Catanese, nonostante lo sport venga richiamato più volte all’interno del disegno di legge. Musumeci non c’è più, ma l’articolo 44 impegna 100 mila euro per la riqualificazione della pavimentazione del campo da tennis e di calcio a 7 nel comune di Militello Val di Catania, patria dell’ex governatore, oggi ministro.

Un nuovo campo sportivo nascerà anche nel quartiere Mazzarona di Siracusa, mentre a Mussomeli si interverrà sull’esistente: 1,3 milioni per la riqualificazione dell’impianto, tutto a valere sul Fondo Sviluppo e coesione (sono soldi dell’Europa). Stessa sorte per l’impianto polifunzionale di Campofelice di Roccella, intitolato a Nelson Mandela: arriveranno 500 mila euro. La Legge di Stabilità è questa: contributi a pioggia per tutti. Non solo per i deputati della maggioranza, che da sempre fanno incetta di marchette. Ma anche per quelli di opposizione, che ne hanno condiviso il metodo e, pertanto, non faranno troppe storie per approvarla. Neppure il voto segreto dovrebbe essere un’insidia, a meno che il mal di pancia non prenda il sopravvento in certe aree del centrodestra.

In provincia di Messina, a Gualtieri Sicaminò, sono destinati 75 mila euro per il Festival interregionale dei fuochi pirotecnici (emendamento presentato dai deluchiani). Ma anche a Santa Lucia del Mela, nella stessa provincia, godranno di un contributo di 70 mila euro per “Respirarte”. A Floridia, come del Siracusa, il Pd ha voluto destinare un regalino da 100 mila euro “al fine di incrementare il flusso turistico e di valorizzare la Festa e il Palio dell’Ascensione. Mentre a Milazzo, con 100 mila euro, verrà rifinanziato il Festival del Cinema e l’evento “Artemusicultura” di Partanna (stessa cifra a Termini Imerese per rilanciare il carnevale storico).

Non serve addentrarsi ancora per capire su quali fondamenta poggi la manovra. Galvagno aveva preannunciato un cambio di rotta che fatica a concretizzarsi: “Non sono certo che riuscirò nel primo anno a dimezzare gli articoli – aveva detto il presidente dell’Assemblea intervistato da ‘La Sicilia’ -. Ma, con umiltà e restando al mio posto, sono convinto che nel quinquennio si riuscirà a cambiare atteggiamento. Il tutto con un impatto sulla qualità legislativa dell’Assemblea”. L’altro giorno il presidente dell’Assemblea aveva invitato i sindaci a rifiutare le marchette, offrendo in cambio la possibilità di un aumento degli stipendi, per il quale sarebbero serviti 11 milioni (oltre a un’impennata d’orgoglio contro i populismi). Ma oggi gli stessi soldi sono defluiti in mille rivoli che serviranno a soddisfare l’ingordigia passeggera dei territori. E perché no, le promesse elettorali dei deputati, chiamati a dare una risposta all’indomani della propria affermazione (e in vista delle prossime Amministrative: si vota il 28-29 maggio).

Oltre ai 327 milioni di trasferimenti ordinari, i Comuni potranno godere di 115 milioni per investimenti, oltre che dell’istituzione di un Fondo di progettazione da 200 milioni (per l’utilizzo di tutte le risorse extraregionali). C’è inoltre un contributo straordinario in favore di quelli siti nel percorso UNESCO. In materia di territorio e ambiente, è rifinanziato un intervento per la ristrutturazione dei centri storici dei comuni siciliani, cui si provvederà attraverso l’Irfis. Sono poi delineati un intervento per la manutenzione straordinaria delle opere pubbliche di bonifica dei consorzi di bonifica della Sicilia (art. 97) e due misure di riqualificazione ambientale: la prima a favore dei comuni siti nell’ “Area ad elevato rischio di crisi ambientale del comprensorio del Mela” e la seconda per gli enti del libero Consorzio di Siracusa. Nel settore della famiglia e delle politiche sociali si segnalano gli interventi a favore delle giovani coppie per la ristrutturazione della prima casa (fino a 40 mila euro a fondo perduto), e l’istituzione del Fondo Famiglia, che fra le altre cose prevede un contributo annuo da mille euro per le famiglie con tre figli a carico.

Capitolo Precari. Il grido di giubilo dei partiti riguarderà l’integrazione oraria degli Asu in carico al dipartimento Beni culturali (per 3,5 milioni) cui si aggiungono 14 milioni per quelli utilizzato negli Enti locali. Anche per gli ex Pip è stata rideterminata la cifra di 25 milioni l’anno (fino al 2025). L’adeguamento dei contratti dei Forestali, invece, costerà invece 22,5 milioni per il 2023. Ma questi poveri lavoratori quando potranno, davvero, dirsi stabilizzati?